PHOTOGALLERY – De Laurentiis presenta il ritiro a Dimaro: “Il Trentino è una tradizione, ma vogliamo di più. Reina? Ci sarà un premio per il secondo posto e gli ho strappato una promessa. Oggi incontro De Magistris sullo stadio”

All’Hotel Vesuvio si sta svolgendo la conferenza di presentazione del prossimo ritiro estivo del Napoli a Dimaro. Presente all’evento anche il presidentissimo Aurelio De Laurentiis, che prende per primo la parola. “Il ritiro in Trentino è ormai una tradizione, sono quattro anni che rinnoviamo questo legame e ci sentiamo a casa, stiamo davvero benissimo lavorando sempre in sintonia”.

LE DATE: “Saremo a Dimaro dalla seconda metà di luglio fino alla fine del mese, in modo da preparare al meglio i nostri impegni. La data è già stata fissata: si partirà il 17 e si tornerà il 31, anche se ci dovessero essere i preliminari”.

NAPOLI-JUVE: “Più di odio tra le due squadre e le tifoserie, mi piacerebbe parlare di spirito relazionale, la partita di ieri non poteva motivare la nostra squadra per raggiungere la Juve ma abbiamo comunque dato il massimo. Crediamo ancora nell’aggancio al secondo posto. Cosa ho detto negli spogliatoio? Che se giocassero sempre così ce la potremmo fare”.

IL PREMIO E REINA: “Ieri negli spogliatoi ho anche promesso alla squadra un premio per il secondo posto. Ho avuto un botta e risposta con Reina e gli ho detto: “Va bene il premio però tu rimani con noi”.

IL PROGETTO: “La nostra forza è non farci condizionare mai da nessuno, ci siamo sempre presi la responsabilità di ogni cosa, dalla scelta dell’allenatore, dal voler riconfermare gente che voleva da sempre scappare da Napoli. Sto bene qui a Napoli, in nove anni abbiamo lavorato tantissimo e non mi sono mai stancato”.

SU CONTE: “Se Conte dice di aver speso solo 20 milioni, vorrei capire gli altri 300 di introiti che fine hanno fatto, c’è qualcosa da resettare”.

SU NAPOLI ED I TIFOSI: “Amo il calcio ed il cinema, secondo me sono gemelli e camminano di pari passo. Non mi sono mai stancato di questa vita grazie ai tifosi, con loro c’è una fantastica alchimia. Io non ho preso il Napoli di Maradona: ho preso un pezzo di carta del fallimento e l’ho portato ai livelli di ieri sera. Sono un uomo soddisfatto”.

CAVANI: “Non era facile lasciare questa piazza senza un idolo come lui, anche se è un leader ed un fuoriclasse prodotto da noi, visto che a Palermo non era osannato o così preparato come adesso”.

LO STADIO: “Quando sento che il Comune sta cercando il naming per il San Paolo mi viene da ridere. Qua non ci sono neanche gli occhi per piangere. Come direbbe mio padre, la pazziella in mano ai criaturi

GLI ARBITRI: “Rizzoli? L’hanno tolto a noi ed ha fatto danni da altre parti!”

I CAMBIAMENTI: “I giornalisti sbagliano denigrando il calcio italiano, andrebbero denigrati loro. In Italia c’è molto da cambiare, bisogna sederci e capire cosa fare e le tempistiche per realizzare questi cambiamenti. C’è stata un’evoluzione culturale, con si può fare più il calcio come venti anni fa. bisogna riformare tutti i campionati valorizzare i giovani ed organizzarci per il prossimo decennio. Ci troveremo India, in Cina, in Africa fortissimi a livello di calcio e noi staremo a guardare. Via le leggi 81, azzeriamo tutto. Via il problema del diritto sportivo contrapposto a quello istituzionale, bisogna creare una corsia preferenziale in quello ordinario. Deve vincere la capacità di impresa visto che il mercato non risponde. Fino a quando non capiremo tutto questo, parleremo di un mare di stronzate, degli arbitri, della moviola e della FIGC”.

LA CRITICA: “Anche voi del Trentino Spa, dovete dimostrarmi quanto tenete al Napoli e non darci più il 27/28% rispetto a quello che date all’Inter. Ho avuto altre offerte per il ritiro ma sono un monogamo e non si vive di soli soldi. Però loro sono diventati da regione autonomia a persone con la mano rattrappita che da 48 mesi non si smuovono. Questi al mio fianco che ora sorridono non se ne fregano nulla, non mi danno niente in più. Abbiamo rifiutato di andare negli usa e ci davano dai 3 ai 5 milioni di dollari per paura del jet leg. A me farebbe pure comodo portarli lì così per tre settimane lavoro parallelamente”.

L’INCONTRO: “Oggi incontro De Magistris alle 17. Dopo che gli ho parlato per due ore vi posso dire cosa succederà, se mi prendo Rafa ed i giocatori e li porto in Inghilterra, mettiamo la primavera in campo e torniamo in C. Il sindaco mette Auricchio in porta magari. Se poi De Magistris vuol parlare di De Minimis ce ne andiamo subito. Se me ne devo andare lo faccio ma non lascio il Napoli in mano a qualcun altro. Te ne porto ventimila di progetti come quelli della Roma ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. I bagni del San Paolo? Il comune deve fare di più, io mica posso controllare i cessi!”

IL SETTORE GIOVANILE: “Non si può investire sui giovani alla cieca. Servono nuove norme per la serie B e C e poi ne riparliamo…”

CANNAVARO – “E’ una persona squisita, molto English e poco napoletana. Lo ringrazio ancora una volta. Mi dispiace per come siano andate le cose a causa degli ultimi accadimenti ma il suo addio è stata solo una scelta tattica, non dava garanzie per il modulo di Benitez”.

Dai nostri inviati Antonio Manzo e Andrea Gagliotti

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