ESCLUSIVA SN, Boris Sollazzo: “Vincere contro la Juve per riprenderci il San Paolo e blindare la Champions. Il futuro? Con un mercato di qualità, l’anno prossimo sarà vincente”

E’ un week end importante, inutile negarlo. L’attesa in città per il match contro la Juventus è palpabile, nonostante i tre punti in palio non possano stravolgere in nessun modo la classifica delle due squadre. Il valore simbolico della gara però, è altissimo: riscatto sportivo e sociale, definizione di nuove gerarchie e soddisfazione, magari quella di battere l’inarrestabile capolista. Il Napoli non vuole sfigurare poi proprio al “San Paolo”, regalando un’altra gioia ai suoi sostenitori, reduci ultimamente tra le mura amiche di due brutti ed amari ko. Insomma: Napoli-Juventus insomma, si presenta da sé. Per analizzare il big match, SpazioNapoli ha contatto Boris Sollazzo, talentuoso scrittore, giornalista a trecentosessanta gradi e fondatore del sito di colore Extranapoli ma in particolar modo grandissimo appassionato e tifoso del Napoli, del quale ne segue e ne racconta le gesta da anni.

Prima di parlare del big match di domani, facciamo un passo indietro: il Napoli a Catania è tornato alla vittoria con un ottimo primo tempo e qualche errore nella ripresa.
“La gara di Catania non era così semplice come sembrava ma il Napoli è stato bravissimo a segnare un bel poker tutto nel primo tempo. Poi, era giusto non infierire nei confronti di una squadra che ci è amica e con le quali c’è un ufficioso gemellaggio e che sta vivendo un brutto momento. Il momento di rilassamento nella ripresa ci può stare, così come è da comprendere che Benitez si sia arrabbiato per gli errori ma psicologicamente un calo d’attenzione è quasi naturale dopo aver chiuso virtualmente il match. Mi fa davvero piacere per le prestazioni di Duvan Zapata bomber ritrovato, Henrique che si sta confermando ad altissimi livelli come ho detto proprio la settimana scorsa, la buona brova di Dzemaili ed il solito Callejon. Per me lo spagnolo è un mito, bisognerebbe clonarlo, è troppo forte. Solo una critica: fossi stato Benitez, avrei dato spazio prima a Radosevic ed avrei inserito anche Bariti, era un’occasione ottima per sperimentare”.

Napoli-Juventus è ormai alle porte: secondo te qual è la chiave per battere al “San Paolo” la capolista?
“Napoli-Juventus si presenta da sola: è un po’ come una sfida Scudetto o una gara d’Europa, inutile negarlo. E’ una partita che, ancor più sotto l’ombra del Vesuvio assume sempre una duplice valenza, una sportiva e l’altra simbolica e deve essere assolutamente onorata. Ben lo sanno anche gli azzurri, che con questa vittoria potrebbero poi dare vita ad un bel filotto di successi consecutivi, cosa che quest’anno è un po’ mancata. Poi, non dimentichiamo che dobbiamo farci trovare pronti a sfruttare un eventuale calo della Roma e a blindare sempre di più il terzo posto…sarebbero tre punti davvero d’oro”.

Come arriva la Juventus a questo match?
“Secondo me la Juve non è al top per questa sfida: avrà già in parte la testa per il match d’Europa League contro il Lione, Tevez è squalificato, molti giocatori simbolo stanno accusando molta stanchezza come Pirlo e Marchisio. Dobbiamo aspettarci forse qualche sorpresa da Conte ma non per questo dobbiamo sottovalutare la forza dei bianconeri, chiunque scenderà in campo darà il massimo e si sa che nel calcio è più difficile marcare i giocatori che non si conoscono rispetto a quelli più noti. Il segreto sarà giocare come contro Fiorentina e Porto così, con la stessa intensità ma ovviamente con un risultato diverso!”

Che valenza simbolica ha oggi il match contro i bianconeri alla luce di una classifica già ben definita?
“Contro la Juventus c’è sempre stato un patto tacito tra il Napoli e la sua tifoseria, che non deve essere disatteso neanche quest’anno. Non è una partita ma la partita. Inoltre, credo sia giusto vincere per risanare l’ingiusta ferita dei ko interni contro Porto e Fiorentina. Il Napoli deve riprendersi il San Paolo, dopo una stagione in cui non ne ha fatto il suo fortino. Le motivazioni per conquistare l’intera posta in palio ci sono e sono tante, ora spetta solo ai giocatori metterle in campo e farne tesoro”.

E’ possibile che in queste ultime gare cambi qualcosa in classifica per l’Europa o è tutto ormai definito?
“Credo che per il quarto, quinto e sesto posto sia ancora tutto in gioco. Alle nostre spalle per me è favorita la Fiorentina ma tra Parma e Inter secondo me sarà bagarre fino alla fine. La squadra di Mazzarri la vedo in difficoltà ed il Parma nell’anno del suo centenario sta facendo davvero molto bene. Per il terzo posto dipende tutto da noi, possiamo perderlo solo in caso di suicidio sportivo. Stesso discorso per la Roma ed il secondo posto ma è giusto crederci fino in fondo anche perché spero in un calo dei giallorossi di risposta alle ennesime vittorie della Juve e con la consapevolezza che lo scudetto sia ormai ufficialmente della squadra di Conte. Dobbiamo essere pronti per un eventuale flop di Totti e compagni e quindi non perdere punti”.

Quali sono i cambiamenti da apportare in futuro a questo Napoli in previsione del terzo posto in classifica?
“Per me è importante blindare definitivamente il terzo posto proprio per far partire un’importante programmazione. Nell’anno del Mondiale e con il rischio di dover disputare quattro gare importantissime ad agosto tra le due del preliminare Champions, la Supercoppa e la prima di campionato, è necessario un mercato ricco e di qualità. Serviranno come minimo un esterno di difesa, un altro difensore centrale, un ottimo centrocampista ed un top player in attacco. Oltre loro, altri quattro innesti importanti che li possano sostituire. Secondo me infatti, il prossimo anno sarà quello giusto per vincere lo Scudetto: la Juventus sarà paga del campionato e si butterà sulla Champions per vincerla, la Roma abbiamo già visto che soffre i turni infrasettimanali e non è abituata ai tour de force europei. Noi in merito un bel po’ di esperienza ormai l’abbiamo guadagnata e con una rosa globalmente di qualità possiamo finalmente tornare a primeggiare”.

Alessia Bartiromo
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