Questione stadio, arriva l’ultimatum del Napoli: convenzione o si va a Palermo

Sono ore cruciali per definire il rapporto tra Comune e Calcio Napoli per la gestione dello stadio San Paolo. Oggi potrebbe esprimersi la Corte dei Conti sul contenzioso in atto. È in atto una guerra fredda fra Comune e Calcio Napoli. Ci si parla ormai via radio: Kiss Kiss Napoli il network prescelto, radio ufficiale della società e dove il sindaco Luigi de Magistris ha una trasmissione ogni venerdì. Alessandro Formisano – manager di patron Aurelio de Laurentiis – dice che si «fida di Palazzo San Giacomo», ma intanto annuncia che ha avviato le pratiche presso la Uefa e la Figc per precisare che Palermo sarà la sede dove gli azzurri giocheranno le gare europee e di campionato. Il sindaco dice che è a sua volta fiducioso, ma sottolinea di avere inviato la sua proposta alla società e di non avere ancora ottenuto la risposta.

Procediamo con ordine. Oggi, a proposito di contenzioso, nella sede della Corte dei Conti della Campania a Piedigrotta, c’è l’udienza sul sequestro cautelare di una somma della Società Sportiva Calcio Napoli di oltre 5 milioni. Effettuato dalla Guardia di finanza il 19 febbraio. Un sequestro conservativo. La misura cautelare è scattata per il contenzioso, vale a dire non sarebbero stati pagati i canoni di locazione e gli introiti degli spazi pubblicitari della struttura di Fuorigrotta. Sono ore febbrili nella sede della società, dove si sta limando la memoria difensiva e si respira ottimismo. Un’udienza dibattimentale al termine della quale non è detto che ci sia già la pronuncia di merito. Uno snodo fondamentale. Davvero De Laurentiis non avrebbe pagato? E poi perché non pagare essendoci una convenzione che regola la gestione dell’impianto? Inoltre il Comune ha riconosciuto che il patron ha versato almeno un paio di milioni per i lavori alla struttura. Intanto, si deve partire dal dato di fatto che il problema nasce nel 2006 e si protrae fino al 2012. Impegna, dunque, solo un pezzo dell’attuale gestione amministrativa. Il patron si è trovato per 5 anni ad anticipare fondi per i lavori al San Paolo pena il mancato nulla osta per l’agibilità. La convenzione prevede che il Calcio Napoli deve versare al Comune il 4,5% netto oltre al minimo garantito di 45mila euro dell’incasso di ogni partita. Dall’altra parte ci sono gli effettivi soldi erogati da De Laurentiis per avere anticipato i lavori all’impianto. A cominciare dai famosi tornelli fino a tutte le attrezzature per le partite europee, per un valore di 1,8 milioni. Palazzo San Giacomo al netto di queste spese si ritiene creditore a novembre del 2012 di 3,8 milioni.

E veniamo alle ultime ore. Formisano a Radio Kiss Kiss Napoli dice: «Abbiamo al 30 giugno la convenzione che scade, c’è un po’ di preoccupazione. Nel frattempo stiamo cercando di avere l’ok per l’utilizzo dell’impianto di Palermo ma abbiamo fiducia perché c’è una proficua collaborazione tra il Comune di Napoli e la nostra società, nel passato non ci ha mai abbandonato e siamo certi che non lo farà neppure in futuro certo c’è stato un rallentamento». Il sindaco venerdì scorso sempre ai microfoni di Kiss Kiss Napoli disse: «Abbiamo già da tempo inviato una proposta di definizione dei rapporti tra il Comune e la Società Sportiva Calcio Napoli perché il Comune è creditore e deve avere i soldi dalla società. Abbiamo la volontà di proseguire nella convenzione con il Calcio Napoli, ovviamente devono cambiare certe condizioni, in particolare vogliamo inserire l’impegno per la riqualificazione e ristrutturazione dello stadio. Metteremo in campo tutte le condizioni a legge vigente per consentire a chi vuole investire per la squadra e per il calcio, quindi a De Laurentiis le condizioni migliori per potere investire nella nostra città. Per il San Paolo c’è bisogno non di qualche centesimo d’euro ma di somme rilevanti».

Fonte: Il Mattino

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