Tra passato glorioso e presente incerto, ecco i dragoni del Porto

Il Napoli torna in Portogallo. L’ultima volta l’avversario fu il Benfica e l’esito non  proprio dei più piacevoli: sconfitta per  2-0 allo stadio da Luz a vanificare la vittoria all’andata dell’inesperta truppa di Reja (finì 3-2 per gli azzurri). Ora l’avversario di turno è il Porto, che superato l’Eintracht di Francoforte nella doppia sfida dei sedicesimi incontrerà gli azzurri in un ottavo di Europa League che si presenta con tutti i crismi del big match. Si giocasse sul campo della storia e del blasone, la partita non esisterebbe: due Champions League, 2 Europa League, 1 Supercoppa Europea, 2 volte campioni del mondo per club, a cui si sommano la bellezza di 63 titoli nazionali. Una squadra che rappresenta senza dubbio un pezzo di storia del calcio europeo.

Tradizione indiscutibile con la quale i partenopei dovranno  fare i conti in un tempio del calcio qual è il Dragão, ma la realtà attuale sembra ben distante dalla gloria passata. Attualmente la squadra del presidente Pinto da Costa è terza in campionato con ben nove punti di distacco dal Benfica capolista e dopo essere stata eliminata in Champions con il misero bottino di 5 punti è riuscita a raggiungere gli ottavi di Europa League con grandi sofferenze. Una difficoltà nella gestione tecnica ormai chiara che ha indotto il vulcanico presidente portoghese ad esonerare il tecnico Fonseca, affidando la squadra all’allenatore del Porto B Luis Castro circa una settimana prima dell’incontro con gli azzurri. Superata la sensazione di déjà vu (Clicca qui http://www.spazionapoli.it/2014/03/05/villas-boas-laudrup-e-adesso-fonseca-strage-di-esoneri-pre-napoli/)  sottovalutare  quest’avversario sarebbe comunque un errore imperdonabile per gli uomini di Benitez. 

Riflettori puntati su Jackson Martinez: possente centravanti colombiano piu’ volte accostato al Napoli nella sessione di mercato estiva, fortissimo fisicamente, ambidestro, ottimo tiro dalla distanza e bravo di testa. Nonostante la stagione non esaltante della sua squadra ha comunque messo a referto 22 marcature a cui si sommano le 31 reti della passata stagione, è senza dubbio lui il pericolo numero uno per la difesa azzurra. Occhio anche a Varela: rapidissimo esterno d’attacco dal goal facile, e al redivivo Quaresma che dopo le amare parentesi all’Inter e in Turchia sembra aver ritrovato la sua dimensione.

La mediana invece, si poggia sulla personalità e la duttilità di Fernando, perno del centrocampo del Porto dai tempi di Villas Boas, e sulla freschezza di Carlos Eduardo ed Hector Herrera. Incerte le quotazioni del centrocampista belga Steven Defour e partirà probabilmente dalla panchina il talentuoso Juan Fernando Quintero, che prelevato dal Pescara per 10 milioni di euro non è riuscito ancora pienamente ad imporsi. 

E’ sicuramente la difesa la nota  dolente dell’11 portoghese, il reparto meno all’altezza e che maggiormente potrebbe soffrire la rapidità e l’intraprendenza degli esterni d’attacco partenopei. Spicca però il mastodontico centrale francese Eliaquim Mangala, un diamante grezzo classe 1991 già sui taccuini di tutti i top-club europei. Indubbiamente una sfida ostica per Higuain: il Pipita però fino ad ora ha sempre dimostrato di essere decisivo quando la posta in palio contava davvero. Non resta che attendere domani per un attesissimo ottavo d’Europa League dal profumo di Champions.

Edoardo Brancaccio
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