L’editoriale di Nello Mascia: “La Juve riscopre i cartellini rossi, Fiorentina e Roma si confermano belle. Il Napoli? No comment”

Miracolo all’Olimpico. Davide Massa è un ragazzo di Imperia di trentun anni. Fa l’arbitro, e poiché deve essere anche bravo, osa l’inosabile. E al 25′ espelle il ceffo Buffon per un fallo da ultimo uomo. Ergastolani in dieci. Credo non succedesse da una quindicina d’anni. Così la Lazietta dello zio Edy va in vantaggio, rischia di vincere, ed ha almeno tre buone ragioni per mangiarsi le mani. Un’inzuccata del serpente a sonagli Klose che l’anti-ceffo Storari sventa miracolosamente. L’immancabile regalino per un braccio di Bonucci in area. Un palo del meraviglioso Keita. Gli ergastolani si salvano perché hanno il carattere e perché hanno Tevez, un attaccante che sa stare anche in centrocampo. Cosucce che un’altra squadra che non dico non ha. Sull’espulsione Conte non si risparmia. E’ una regola che non gli piace. Come quasi tutte le regole che una volta ogni cent’anni viene applicata contro di lui. Fa del sarcasmo arci-italiano l’incontentabile Conte “E’ una regola penalizzante. Rigore, espulsione, ed ammazziamo anche il portiere…”.

Tutti tristi per il momentaccio del Ceffo. Quorum Bettega, che però ha una certezza: “Buffon, ha la capacità di uscire fuori da questo momento delicato”. Se il momento delicato è passare dalla Seredova alla D’Amico, cioè da una gnocca all’altra, quanti di noi si prenotano per fare cambio? Lasciano finalmente qualche punto per strada i Sing-Sing, e i Sangue-oro ne approfittano magnificamente. Vuoi vedere che si riapre tutto? Tanta Roma al Bentegodi. E tanto Gervinho. E tanto poco Totti, che pare via  via defilarsi. Glielo consente una rosa invidiabilissima.  Cosucce che un’altra squadra che non dico non ha. Messe di gol al Franchi fra due squadre indomite. La Fiorentina bella di Montella è costretta a frenare con un Genoa che non molla mai. Quell’altra squadra che non dico, ringrazia.

Il Toro sogna l’Europa ed è degno di sognare. Prosegue la strepitosa stagione per il maestro Ventura anche se quel rigore fischiato ai bergamaschi era inesistente. Ventura gioca un calcio modernissimo e camaleontico, diciamo pure un calcio di respiro internazionale. Propone Ventura tre e a volte anche quattro punte. Ma i rientri sono sempre studiati a dovere, equilibrati e perfetti per evitare di sguarnire il centrocampo. Cosucce che un’altra squadra che non dico non ha.

Sogna l’Europa Parma. Amauri segna ancora e regala la quarta vittoria di fila ai Prosciutti, a Cassano e alla sua gentile signora. Protagonista in settimana del chiacchieratissimo e icastico tweet: “In culo a tutti”. E’ una moda che
prende piede, questa delle dichiarazioni delle Signore del calcio con Tacco 12. Ce n’è per tutti i gusti. Si va dai contenuti piccanti della signora Wanda ex Maxi Lopez ora Icardi alle non eleganti frasi della signora Bonucci.

Finale pazzesco nel pazzesco stadio cagliaritano. Ci si abitua a tutto, ma quello subiscono da anni i tifosi sardi è pazzesco. E’ il ritrovato Pazzo a regalare la insperata vittoria ai Decaduti Patonzi. Clarence comunque ha ancora moltissimo da lavorare. Non solo con la Patonzetta. Ha molto da lavorare il disperato Stra-Mazzarri con la sua calante Inter, e non solo per colpe sue. Ma è certamente una sua colpa non riuscire a trovare un’intesa con Guarin che è uno dei pochi talenti di cui dispone. Guarin è un talento intorno al quale costruire una squadra.

Grandi manovre in coda. Il Bologna pareggia con merito a Marassi, e si tiene stretto il gioiello Diamanti, che resiste alle lusinghe cinesi e alle preghiere della sua bella consorte orientale.  Tutto nel primo tempo nello scontro diretto dell’Ardenza davanti a un barbutissimo Prandelli, che segue come un’ombra Berardi. Di Carlo porta a casa tre punti pesantissimi in vista della prossima battaglia al Cibali di domenica prossima.

Oggi è il Giorno della Memoria e io sono a Torino, città di Primo Levi. Al Teatro Regio un toccante appuntamento con la “Entartete Musik”, la “musica degenerata” e quindi proibita poiché pericolosa ai fini della salvaguardia della purezza della cultura della razza ariana.

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