Réveillère: “I tifosi del Napoli sono fantastici, il club è ambizioso e darò il massimo per vincere”

L’amore tra Napoli (il Napoli) e Anthony Réveillère è da colpo di fulmine: non è un caso infatti che da quando il giocatore è in Italia, la stampa francese s’interessi sempre di più ad un calciatore che, a 34 anni, ha deciso di prendere in mano il suo destino e di tentare il grande salto, quello che magari lo potrebbe portare in Brasile il prossimo giugno. Se la scintilla si è accesa al primo sguardo, l’amore sta crescendo giorno dopo giorno: «La scorsa settimana abbiamo fatto un allenamento a porte aperte al San Paolo – ha confidato Réveillère a l’Equipe – c’erano migliaia di tifosi (circa 20mila) ed è stato fantastico. C’è tantissimo entusiasmo in città, percepibile in ogni sua strada. I napoletani sono dei grandi appassionati, ma allo stesso tempo molto aperti di spirito: è una mentalità che mi piace, alla quale cerco di aderire».

Dal suo arrivo, lo scorso novembre, il giocatore francese non ha avuto difficoltà a crearsi il suo spazio, anzi è riuscito ad entrare sin da subito nelle dinamiche di squadra: «Ero a fine contratto e banalmente avrei potuto decidere di prolungare con il Lione, ma ho pensato che fosse arrivato il momento buono per partite: è facile scegliere la strada più comoda, ma quello che mi ha spinto ad accettare Napoli è stata l’ambizione di fare un salto in carriera. Ho rifiutato vari club – ha spiegato il giocatore – perché non facevano al mio caso, poiché non riflettevano quello che stavo cercando. Tutti parlano della mia età, ma nessuno sottolinea il fatto che ho ancora l’ambizione di giocare ad alti livelli e con il Lione non sarebbe stato possibile. Quindi mi sono messo a lavorare perché ero sicuro che, prima o poi, un club tra quelli che disputano la Champions League mi avrebbe dato questa opportunità».

Parlando del Lione poi non è venuto meno un cenno sul connazionale Maxime Gonalons: «Gli ho raccontato quello che stavo vivendo, ma alla fine credo che sia abbastanza grande per valutare da solo. Sono tre le parti che devono mettersi d’accordo». Giunto su richiesta di Benitez, che l’aveva conosciuto a Valencia nel 2003, l’esperienza italiana gli sta permettendo di sottolineare sia il suo valore, sia la sua condizione fisica: «Non sono venuto con un sentimento di rivincita, ma giocando ho potuto dimostrare a tutti che sto bene, anche perché in Italia sono molto severi sulle visite mediche».
Il sogno ora si chiama Brasile, anche se il giocatore tende a rimanere con i piedi per terra: «Non ci perdo il sonno, ma so bene che se vorrò tentare di partire per il Mondiale dovrò dare il massimo nella seconda parte di stagione con il Napoli, la qualificazione me la gioco qui».

FONTE Corriere dello Sport

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