MIGLIORE PARTITA 2013 – Al primo posto: Napoli-Borussia Dortmund

E’ stato un duemilatredici pieno di emozioni forti e di cambiamenti radicali per il Napoli  di Aurelio De Laurentiis: il secondo posto in campionato con conseguente ritorno in Champions League; il Matador capocannoniere della Serie A; l’addio di Mazzarri sulla panchina azzurra e l’approdo di un allenatore internazionale, come Benitez; la sontuosa cessione di Cavani al Psg e i nuovi arrivi di grande spessore, come Higuain, Callejon, Mertens, Albiol, Reina a rendere ancora più grande e ancora più azzurro questo Napoli double face nell’arco dei dodici mesi, che esce clamorosamente dalla competizione europea con dodici punti e che si posiziona al terzo posto in campionato con dieci punti di distacco dalla solita capolista e rivale di sempre: la Juventus.

Con uno staff e una rosa completamente rivoluzionati a metà anno, sono tutti curiosi di sapere quali saranno le sorprese, che gli azzurri riserveranno ai media, ai rivali, ai propri tifosi, alla propria città. Sorprese che non tardano a venire, ma che, anzi, arrivano piuttosto in fretta e precisamente nell’incandescente notte di Fuorigrotta del diciotto settembre, nella prima scintillante sfida della stagione in Champions Leaugue con Benitez e la sua banda contro i vice campioni europei del Borussia Dortmund del Mago Klopp e dei suoi talenti, in un San Paolo gremito di gente, sventolante sciarpe e bandiere, invocante a squarciagola il nome – o meglio, il cognome – dei suoi idoli, accompagnandoli con la mano della passione fino al novantesimo nella vittoria finale per 2-1. Il tutto per fare da sfondo – quasi da cartolina – all’evento della partita, che è stata forse la più bella e anche la più importante della stagione azzurra.

Il fischio di inizio è sancito dal portoghese Proenca, che apre per novanta minuti le porte del caldo inferno azzurro. Gli undici di Benitez scendono in campo con piglio autoritario e con convinzione di fare propria la partita, controllando il possesso della sfera di gioco, galvanizzati soprattutto dall’energica presenza del dodicesimo uomo in campo: il popolo del San Paolo. Sono degli azzurri i primi squilli della partita con un destro a giro di Insigne sulla sua mattonella, al limite dell’area avversaria, in posizione defilata sulla sinistra e una cavalcata di Higuain, interrotta dall’intervento di Subotic, che pone il bastone tra le ruote al Pipita proprio sul più bello per l’argentino. Napoli chiama, Borussia Dortmund risponde: su un azione ben manovrata a centrocampo i tedeschi mettono in condizione Lewandowski di tirare in porta, a cui uno strepitoso Reina sbarra la strada con un intervento di piede. Solo uno spavento per gli azzurri, che chiudono tutte le porte agli avversari e con carattere si avvicinano sempre di più alla porta difesa da Weindenfeller, fin quando al ventinovesimo su un calcio d’angolo battuto corto dai padroni di casa, Zuniga pennella un cross perfetto, sul quale il Pipita deve solo spizzare di testa, per regalare il gol del primo vantaggio azzurro in un San Paolo, che esplode di entusiasmo e grida per nove volte – quante sono il numero di maglia – il nome del suo nuovo idolo, Gonzalo Higuain. Fino alla fine del primo tempo il Napoli si dimostra tenace, aggressivo, ben posizionato e efficace in fase offensiva e difensiva, complice anche l’espulsione del portiere in maglia giallo-nera, negando e rinviando così il secondo gol degli azzurri.

La seconda frazione di gioco si apre come era iniziata la prima: Napoli, che fa girare la palla, facendo correre a vuoto gli avversari in inferiorità numerica tra gli Olè e gli applausi del San Paolo. Ma l’apoteosi avviene al sessantasettesimo con un perla su punizione dello scugnizzo napoletano, Insigne, che disegna una traiettoria a giro perfetta, baciando la traversa e gonfiando la rete per il secondo vantaggio azzurro. Lo stadio impazzisce, la terra trema – e non è soltanto un modo di dire -. Negli ultimi venti minuti si sveglia il Borussia Dortmund, che inizia a creare qualche occasione: prima con Aubameyang, che scheggia la traversa; poi con un’autorete di Zuniga, provocata da un cross di Schmelzer nei minuti finali, che il San Paolo vive con molta ansia, specialmente sulla punizione di Reus, sulla quale Reina con balzo felino si oppone, disinnescando la mina vagante del tedesco. Fino alla fine, pioggia di fischi dei tifosi partenopei, spaventati dalle continue scosse dei giallo-neri. Ma, finalmente arriva il triplice fischio di Proenca, proprio nel momento migliore dei tedeschi, che urtano più volte contro il muro napoletano, che ha saputo difendersi dagli attacchi finali dei nemici e che ha meritatamente vinto, giocando un calcio bello e divertente contro uno dei migliori top club, rendendo quei novanta minuti i migliori disputati dagli azzurri quest’anno.

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