Napoli-Donadoni, un passato non proprio al top

Era la stagione 2009/2010 quando Edy Reja, l’uomo, l’allenatore che era riuscito nella scalata dalla serie C alla serie A con il suo Napoli, fu esonerato. Purtroppo non bastava ricordare un passato, fatto di 5 anni, pieno di vittorie fondamentali e di importanti obiettivi raggiunti: il Napoli, in 9 partite di campionato, aveva conquistato solamente 2 punti, finendo, dopo un girone d’andata con ottime prestazioni, all’undicesimo posto.

A subentrare sulla panchina del Napoli, dopo l’addio di Reja, ci fu l’ex tecnico della Nazionale, Roberto Donadoni, con un contratto di 2 anni e mezzo. Eppure, nonostante i termini del contratto, l’allenatore bergamasco rimase ben poco tempo alla guida della squadra, anche lui esonerato in seguito a 8 pesanti sconfitte sulle 19 disputate sotto la sua supervisione. Nonostante ciò, il malcontento generale, quello dei tifosi più che della società, non era da accreditarsi alle sconfitte, ma era rivolto, a Donadoni che non aveva dimostrato abbastanza carattere e temperamento per giocare in una piazza calorosa e assetata di vittorie come la città di Napoli.

Con Donadoni il club partenopeo avrebbe dovuto respirare nuova linfa vitale, eppure si è ritrovato un allenatore che, forse, non era all’altezza di una squadra del genere e di un pubblico del genere. Ad ogni partita, era difficile vederlo in piedi a sbracciarsi per dare indicazioni ai suoi ragazzi, ad incitarli e a rimproverarli quando c’era bisogno e, forse era proprio questo quel quid, quel “qualcosa in più” che mancava a Donadoni.

Non ci è voluto molto affinché, anche lui, venisse esonerato, per lasciare spazio ad un allenatore ben diverso, sia tecnicamente che caratterialmente, Walter Mazzarri.

Stasera, ci sarà il suo ritorno al San Paolo, nella prima sfida contro un avversario del tutto nuovo: Rafa Benitez. Donadoni non sembra temere il match delle 20.45 che, anzi, presenta così, in conferenza stampa :“Sappiamo tutti che andremo ad affrontare un’ottima squadra. Sono convinto che ognuno di noi deve avere l’obiettivo di non accontentarsi e di saper andare oltre il compito di fare le cose per bene. A Napoli c’è bisogno di fare una partita al top. Ci vorranno spirito di sacrificio, volontà e determinazione totale, ma solo così si riesce a tirar fuori quel qualcosa in più che alla fine fa la differenza”

Che Donadoni punti ad una rivincita personale?

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