Stanchezza fisica e mentale, questi i motivi di un Hamsik sottotono. Ma Marek è pronto a rialzare subito la cresta…

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Marek Hamsik si è fermato. Non solo con i gol ma anche con le gambe. Giù di corda contro il Sassuolo, come lo era stato già domenica scorsa al Meazza contro il Milan e non aver particolarmente brillato nel match di Champions League contro il Borussia Dortmund. Brutta partita contro il Sassuolo, lento e involuto, lontano parente dell’Hamsik uomo guida del Napoli e implacabile bomber contro Bologna e Chievo Verona. Ha bisogno di rifiatare e molto probabilmente lo farà al Ferraris contro il Genoa, dopo aver giocato tre partite consecutive. Marek, il simbolo del Napoli, è il primo a essere dispiaciuto per la brutta prestazione e per il pareggio contro  il Sassuolo ma nello stesso tempo manifesta fiducia che a Genova si possa rapidamente voltare pagina. «Dispiace aver perso dei punti, il nostro obiettivo era quello di vincere e continuare la serie di partite vinte. Non abbiamo giocato come nelle partite precedenti, ma il calcio è questo: ci dispiace soprattutto per i tifosi. Allo stadio erano quasi sessantamila e li abbiamo delusi. Adesso dobbiamo rialzare subito la testa, c’è il Genoa e non vogliamo tornare a casa con le mani vuote», ha scritto sul suo sito.

Hamsik è l’uomo chiave, e se non gira lui non gira tutto il Napoli. Troppo importante per il gioco di Benitez, troppo importante per il Napoli: lo slovacco è quello che deve collegare centrocampo e attacco, quello che deve dare una mano in fase difensiva e accendere sempre gli attaccanti con l’ultimo passaggio. Insomma è l’uomo decisivo e come tutti gli uomini decisivi chiamato sempre a uno sforzo supplementare o comunque a prestazioni al di sopra della media. Contro il Sassuolo ciò non è avvenuto, Hamsik ha steccato clamorosamente partita ed è affondato insieme a tutto il Napoli. Dopo la sosta con le nazionali non è stato quello di prima, cioè delle prime due partite con Bologna e Chievo. Ha accusato il contraccolpo psicologico dell’eliminazione con la Slovacchia ai Mondiali, una vetrina alla quale teneva tantissimo. E poi Marek in nazionale è il capitano e il leader assoluto, ancora di più di quanto lo è nel Napoli e l’eliminazione l’ha vissuta molto male.

L’aspetto mentale e la stanchezza per le partite ravvicinate di grande intensità, le situazioni che hanno influito sul calo di rendimento di Hamsik che da fenomeno è diventato un giocatore normale e anzi contro il Sassuolo ha commesso molti più errori del solito. Contro il Genoa potrebbe rifiatare, quindi. In panchina a inizio partita, per poi tornare eventualmente utile a partita in corso: Benitez ci ragionerà oggi dopo la rifinitura e domani mattina prenderà l’ultima decisione sulla formazione da schierare al Ferraris. Un momento di appannamento per Hamsik, come è già capitato negli anni scorsi con Mazzarri, cali di condizione poi sempre brillantemente superati. Marek vuole cancellare presto la delusione, lui leader silenzioso è un ragazzo sensibile, quello che soffre da
morire quando i risultati non arrivano. Lui che ha scelto Napoli a vita e con questa maglia vuole arrivare allo scudetto. Un pitstop, questo contro il Sassuolo: ritornerà a viaggiare forte, come ha sempre abituato in questi anni.

FONTE: Il Mattino

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