Le “piccole” paure del Napoli, Il Sassuolo è la prima “piccola” guastafeste

di_francesco sassuoloE’ vero che il Napoli dell’era De Laurentiis ci ha abituato a imprese da giganti, ma è anche vero che ci ha abituato a inspiegabili passi falsi. Non bastano il cambio dell’allenatore, del modulo, della mentalità e dei giocatori, apportati durante la sessione estiva di mercato appena passata, per battere la neopromossa Sassuolo, che, dopo un inizio di campionato travagliatissimo, è riuscita a fermare il Super Napoli della Champions e di Milano.

Il pareggio per 1-1 della sfida di ieri al San Paolo,  sa di amaro per gli azzurri, ma sa di tante sensazioni positive per i nero-verdi. Sicuramente gli emiliani dovevano dare una svolta alla loro stagione:  zero punti dopo quattro partite e dopo aver toccato il fondo con la sconfitta in casa contro l’Inter per 0-7.

Sicuramente il Napoli si è caricato di stanchezza e presunzione con gli impegni locali e europei. Dunque, cambia la forma ma non la sostanza, nel senso che gli azzurri continuano a venire meno nei momenti del salto di qualità, che non riguarda il fatto di affrontare le grandi squadre, bensì quelle definite piccole.

Questa triste realtà coincide con il secondo anno di Mazzarri al Napoli, quindi già dopo gli allenatori Reja e Donadoni e la qualificazione alla competizione europea più importante sotto la guida del c.t. toscano. Infatti, quando al San Paolo ritornano a echeggiare le emozionanti note dell’inno della Champions, che forniscono ai tifosi l’entusiasmo e alla squadra la grinta necessaria per battere le squadre più forti del continente, in campionato, invece, iniziano a manifestarsi proprio dopo la competizione europea, i primi incubi, rappresentati dalle squadre di centro-bassa classifica.

Basti pensare a due stagioni fa: il Chievo approfitta dell’eccessivo turn-over degli azzurri per batterli 1-0 con la rete di Moscardelli. Seguirono altri episodi simili, ma i più clamorosi di quell’annata furono la sconfitta in casa contro l’Atalanta per 1-3 e quella a Bologna nella penultima di campionato per 2-0 contro i rosso-blu emiliani, che consentirono poi all’Udinese di scavalcare i partenopei, rubandogli la qualificazione ai preliminari di Champions.  Queste sono solo tre delle diverse bucce di banana su cui il Napoli è scivolato.

Ma anche nella scorsa stagione si sono manifestate delle mancanze di maturità della squadra, che si contendeva lo scudetto con la Juventus. Nella giornata precedente allo scontro diretto contro i bianco-neri, al San Paolo contro la Sampdoria gli 11 di Mazzarri scesi in campo non andarono oltre lo 0-0 e rimpiansero i due punti persi, restando sempre a -5 dai loro successivi avversari, che vennero a prendersi un prezioso pareggio (1-1), che sancì il verdetto quasi finale dello scorso campionato, vinto proprio dalla Juventus.

Tuttavia, non si può dire che il Napoli non sia una squadra matura, forse si può dire che non lo sia completamente. Lo sarà quando riuscirà a cacciare via le sue “piccole” paure.

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