Hamsik accende la luce: senza di lui il Napoli non è lo stesso

hamsik_napoli_bolognaProtagonista indiscusso. Che segni o meno Marek Hamsik è l’uomo che ti cambia le partite. Il San Paolo lo invoca a metà gara quando capisce che il Napoli non riesce a sbloccare il match. Lo applaude quando entra, ultimo tra i giocatori partenopei a prendere posto in panchina con la casacchina gialla sulle spalle. Urla come se fosse un gol quando si alza dalla panca per cominciare il riscaldamento. E capisce che quando lo slovacco entra in campo cambierà tutto.

È Marek Hamsik, l’uomo dalla cresta giusta e dalla giocata pulita. Il Napoli non fa sconti con lui in campo ed il primo gol nasce con la sua complicità anche se la conclusione finale è di Higuain. Ci mette lo zampino anche nel secondo nello scambio con Insigne anche se il tocco mortifero è quello di Callejon. Benitez ci aveva provato a tenerlo in disparte ma lo slovacco è troppo importante per questo Napoli. Il regista avanzato di un potenziale offensivo immenso. Pandev non fa lo stesso lavoro di cucitura tra centrocampo ed attaccanti, non riesce a trascinare la squadra come fatto da Hamsik. Ha cercato anche la via del gol con una giocata delle sue, tocco di sinistro e palla portata sul destro. Solo ha tirato in maniera troppo defilata per intimorire l’estremo avversario. Non ha partecipato alla festa del gol come nelle prime due giornate di campionato. Doppietta all’esordio con il Bologna e replica contro il Chievo a Verona. Ma la sua mano si è vista incredibilmente anche contro l’Atalanta. Squadra ostica quella bergamasca che non ha lasciato spazi e che ha chiuso ogni varco possibile.

Ne ha fatto le spese Higuain che non è riuscito a fare quei movimenti cui il Napoli si è abituato. Serviva Hamsik e Benitez l’ha buttato nella mischia, assieme a Callejon alla metà della ripresa. Il primo ha dato ordine alla manovra offensiva, il secondo ha corso come un matto sulla fascia coprendo e riproponendosi. Colantuono ha provato a far salire un difensore su di lui ma lo slovacco non ha dato punti di riferimento, ora dialogando con Insigne a sinistra, ora con l’ex madridista a destra dopo la sostituzione di Mertens apparso un po’ impreciso ed incapace di dare quella svolta che invece la coppia subentrata nella ripresa ha dato.

Ora la Champions. Tornerà dal primo minuto per la partita di mercoledì contro il Borussia Dortmund. La sua sfida per quella consacrazione a livello internazionale che partita dopo partita sta acquisendo. Il paragone con Gerrard ormai non è soltanto Benitez che lo utilizza ma tutti i giocatori che lo hanno conosciuto, Pepe Reina in testa. Trascinatore di una squadra che sente sempre più sua. Il San Paolo lo ha capito ed adottato. Mai visto esultare uno stadio nel momento di un ingresso in campo. Come fosse un gol, più di un gol. Perché entra Hamsik e sai che la partita cambia. Ed è cambiata regalando al Napoli il primato solitario per una notte. Aspettando la Champions League.

Fonte: Il Mattino

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