Il Mattino – La notte del Pipita, di Lorenzino Insigne e di Hamsik

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Il lampo di Higuain. Minuto 25 della ripresa, l’argentino arpiona un sinistro sporco di Armero, controlla e con freddezza batte Artur. Il primo gol di Higuain, un gol alla Higuain, da bomber vero, quello che la palla gol non la spreca mai. Una vera palla gol ha avuto contro il Benfica e l’ha messa dentro, la sua prima rete in maglia azzurra, decisiva per il successo del Napoli nel trofeo «Msc Crociere». Prova fino al momento del gol generosa anche se l’argentino non è ancora al top perché la condizione fisica e l’intesa con i compagni devono ancora essere migliorate. Prestazione comunque in crescita rispetto ai test londinesi e soprattutto impreziosita dal primo gol con il Napoli: nel momento in cui il Pipita lascia il posto a Calaiò (clamorosa traversa di testa nel finale anche per lui), il San Paolo lo acclama a lungo.

Vittoria del Napoli, la seconda al San Paolo, dopo il trofeo «Acqua Lete» vinto contro il Galatasaray. Un Napoli che brilla a sprazzi, ma brilla. E soprattutto vince, cosa che fa bene anche al morale. Napoli che ha bisogno ancora di crescere in vista dell’esordio in campionato contro il Bologna ma in questo senso c’è tempo. Tante note positive ci sono già, tra queste Insigne. Nel primo tempo si accende la stella di Lorenzo: 45 minuti, quelli in cui viene impiegato da Benitez, su buoni livelli. Contro il Benfica regala ottime giocate, gratificato dagli applausi e i cori della sua gente. La convocazione di Prandelli festeggiata con l’assist del gol a Behrami e tante giocate giuste e con un unico neo, la palla semplice non data ad Hamsik in posizione migliore, situazione in cui ha invece preferito il tiro, rimpallato da un difensore.

Esordio dal primo minuto in difesa per l’altro neoacquisto Albiol, il difensore spagnolo deve migliorare in condizione e non è impeccabile, come gli altri compagni, sul gol di testa dell’1-1 di Luisao (44′ pt), ennesima rete subita dal Napoli su palla inattiva, pecca storica degli azzurri (incolpevole il portiere Reina, anche lui all’esordio a Fuorigrotta). Nel primo tempo il Napoli mantiene il possesso delle operazioni ma il ritmo si mantiene piuttosto basso e non si accende più di tanto l’attacco. Hamsik, capitano, diligente nella lettura del gioco è meno imprevedibile rispetto al solito. Callejòn si divora un gol su una delle tante intuizioni di Insigne, diligente nella lettura del gioco difensivo ma in fase offensiva si nota ancora troppo poco. Benitez schiera gli azzurri con il suo 4-2-3-1 e ottiene una risposta positiva in termini di palleggio e possesso palla, ma gli azzurri hanno meno sprint quando c’è da offendere negli ultimi venti metri.

Buono lo schermo protettivo davanti alla difesa dei due mediani, Behrami, stavolta anche realizzatore, e Inler davanti alla difesa a quattro, i cui movimenti sono ancora da perfezionare. In avvio di ripresa sei cambi di Benitez. In porta va Rafael, Cannavaro
prende il posto di Britos e la fascia di capitano, cambiano i terzini con Maggio e Armero in campo, Dzemaili prende il posto di Inler a centrocampo, Mertens entra per Insigne. La prima occasione capita proprio a Mertens, impreciso il suo colpo di testa su cross di Armero. È ancora il rapido attaccante belga a farsi notare, impegnando in una difficile parata bassa Artur. Copione tattico simile al primo tempo anche se il Benfica prova a fare più gioco e il Napoli ad azionarsi di più con le ripartenze, che di base restano sempre l’arma più pericolosa degli azzurri. Arriva il gol di Higuain, quello che cambia la sua notte. La prima notte magica del Pipita al San Paolo.

FONTE: Il Mattino

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