“Che domenica bestiale, la domenica senza calcio”

editoriale_luciana_espositoSonnacchiose e nostalgiche trascorrono le domeniche napoletane senza calcio, senza Napoli.

Giornata attesa e rincorsa durante l’intera settimana, la domenica, giorno di riposo, giorno da riempire come più si desidera.

Tranne che in estate, per gli amanti del calcio. Stagione nella quale gli appuntamenti di carattere calcistico-sportivo vanno in letargo imbavagliati dai costumi da bagno e dal livore di strafare che contraddistingue i mesi più roventi dell’anno.

Gli scarpini con i tacchetti, lasciano il campo agli infradito ed il phatos emotivo che usualmente inonda il cuore dei tifosi a ridosso delle ore 15, si addormenta per dare spazio ad attimi maggiormente pacati e tranquilli, forse troppo tranquilli e troppo pacati.

Quell’inerme stasi che contraddistingue queste domeniche, diventa, di settimana in settimana, sempre più difficile e spinosa da gestire per i cuori azzurri, disabituati a masticare quell’ozio, tanto insapore, insieme ad un frugale spuntino da ombrellone, piuttosto che al menù da asporto adagiato in un cestino da pic nic.

Le spiagge si riempiono di bagnanti, questo è vero, concedersi qualche ora di relax al mare, aiuta ad ammazzare quella noia letale e distrarre mente e cuore da quella spasmodica astinenza da calcio.

Il calciomercato, con le sue eclatanti notizie-bomba, reali o presunte, funge da palliativo per levigare quel magone di malinconica mestizia.

Tuttavia, le ore trascorrono lente ed inermi, sotto l’ombrellone, mentre i pensieri ed i ricordi si fondono con l’acre e deciso odore delle creme abbronzanti o vengono bruscamente interrotti dal vociare degli altri bagnanti piuttosto che dagli spensierati e rocamboleschi giochi da spiaggia dei ragazzi.

Domenica vuota, domenica spenta, domenica spogliata dell’abito che gli calza meglio: il calcio.

Ancor più libresco è il destino domenicale di chi non ha voluto, saputo o potuto accaparrarsi una fetta di relax ai piedi di un limbo di spiaggia lungo il litorale.

La tv propina blandi e futili mugugni che altro non fanno che concorrere ad intensificare quell’ingestibile ed insana agonia.

Divano, tavola, divano, zapping, inutile ed inconcludente, finché non subentra una pennichella liberatoria, utile a rapire l’attenzione ed esorcizzare per qualche ora la sterile ed improduttiva monotonia che demarca questa giornata.

Non è domenica senza calcio.

Senza calcio non esiste domenica.

Questa è la conclusione alla quale giungono i cuori azzurri, al loro risveglio, al calar del sole, quando si apprestano a raccogliere le loro cose per lasciare il lido che li ha ospitati e dirigersi verso casa, accogliendo quasi con una munifica ovazione l’incombente lunedì, consapevoli del fatto che, l’inizio di una nuova settimana, equivale a lasciarsene alle spalle una in meno orfana del tanto amato calcio.

Luciana Esposito

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