Scopriamo la “scugnizzeria” azzurra/ Soma Novothny, il gigante ungherese

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SOMA NOVOTHNY NAPOLI – L’appuntamento con la nostra rubrica sui talenti del settore giovanile azzurri è dedicata quest’oggi ad un centravanti che in questa stagione si è definitivamente consacrato tra i “grandi piccoli”, ovvero è riuscito a fare la differenza nel più difficile campionato a livello giovanile, quello Primavera. Parliamo di Soma Novothny.

LA SUA STORIASoma Novothny nasce a Veszprém, piccolo comune ungherese di circa 60000 abitanti, il 16 giugno 1994. Sin da piccolo si dimostra amante del calcio, e coltiva questa sua passione nella squadra del suo paese, dove compie tutta la trafila delle giovanili fino ad esordire in prima squadra, il 28 maggio del 2011, alla terz’ultima giornata di campionato. Nelle due giornate rimanenti segna anche un gol, contro il Kaposvolgye. Nella stagione successiva è titolare fisso, ed in 13 partite sigla ben 9 gol, che attirano l’interesse di grandi club europei, tra i quali il Sunderland, il Colonia ed il Chievo, oltre al Napoli. Alla fine, nella sessione invernale di calciomercato della scorsa stagione, sono i partenopei a portarselo a casa. Per lui contratto di 6 mesi con un’opzione per un quinquennale. In poco tempo Novotnhy convince tutti, e dopo 6 gol in 7 partite nel girone di ritorno del campionato Primavera della scorsa stagione, in questo campionato ha gonfiato la rete ben 11 volte in 22 presenze, diventando così il secondo goleador della squadra dopo Roberto Insigne. Le grandi prestazioni con la maglia azzurra gli sono valse la convocazione nell’Ungheria U19, dove oramai è stabilmente nel giro. Essendo un classe ’94, l’anno prossimo andrà in prestito a farsi le ossa, presumibilmente in Serie B, per poi tornare alla corte di Rafa Benitez, che da sempre dà molta attenzione ai ragazzi provenienti dal settore giovanile.

DOTI TECNICHEGiocatore possente fisicamente (alto 185 cm, corporatura robusta), Soma Novothny sa farsi valere in area di rigore, ma ama anche partire un po’ più dietro per potersi inserire senza palla, qualità che lo rende imprevedibile. Nonostante non sia proprio un piccoletto e non sia velocissimo, l’ungherese palla al piede se la cava più che bene, ed è per questo che può essere schierato anche attaccante esterno, anche se, ripetiamo, il suo ruolo naturale è quello del centravanti. In Primavera ha convinto tutti, ora bisognerà vedere se riuscirà a trovare la via del gol anche tra i professionisti, per poter tornare al Napoli più forte di prima.

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