Maria De Montserrat, Lady Benitez, racconta Rafa, padre e marito

Maria De Montserrat e Rafel BenitezMaria De Montserrat.

Questo è il nome della nuova “Lady del Napoli”, moglie di Rafael Benitez dal 1998.

Donna longilinea ed elegante, come trapela dal colorato fiore tahitiano che ha tatuato sulla spalla sinistra, piuttosto che dallo sfoggio di abiti di alta moda che è solita indossare con leggiadro e composto garbo.

Lady Benitez, tuttavia, è anche una lungimirante ed acuta mente: dottoressa in giurisprudenza, nonché attivissima volontaria in un centro di assistenza che ha contribuito ad aprire a Liverpool.

Dal matrimonio di Maria e Rafael sono nate due figlie: Claudia, che ha visto la luce a Madrid nel 1999, ed Agata, venuta al mondo, invece, a Valencia, nel 2002.

Dopo una dura giornata di lavoro, secondo quanto riferito alla stampa britannica proprio da Lady Benitez, Rafa ama svestire la tuta per indossare pantaloncini ed infradito per guardare “Only Fools and Horses” e “Father Ted”, delle popolari e seguitissime sitcom britanniche.

Maria de Montserrat, ribattezzata dalla stampa “Montse”, ha raccontato, infatti, ai tabloid inglesi i segreti di Rafa, padre e marito.

“Trascorriamo le nostre serate come fanno tutte le famiglie. Dopo cena guardiamo la televisione. A Rafa piacciono le commedie ed i vecchi film.”

La donna spiega che guardare la tv era la tecnica prediletta da suo marito per affinare la dimestichezza con la lingua inglese.

Ciò ci induce a dedurre che, adesso che soggiornerà all’ombra del Vesuvio, Benitez farà il pieno di dvd di Eduardo De Filippo, Totò e Troisi, per familiarizzare con l’idioma napoletano.

“La nostra è una vita normale, – ha spiegato la donna – non pratichiamo una vita glamour o cose simili. Rafa non è un marito molto romantico, per lui c’è più romanticismo in una partita di calcio che in un mazzo di fiori! Tuttavia, penso che questa sia una prerogativa di tutti gli uomini, l’idea di romanticismo che hanno le donne è molto diversa, ma lui è molto dolce e sensibile. Per me è il miglior marito che potessi avere. Rafa è un uomo molto normale.
La prima cosa che fa quando arriva a casa è indossare pantaloncini, vecchie T-shirt e gli infradito. Ama trascorrere del tempo con le nostre figlie, le quali sono solite giocare a calcio nel corridoio di casa, anche se questa abitudine mi fa impazzire e spesso urlo a Rafa di stare attento e lui replica con un rassicurante: “Non ti preoccupare!” Poi, quando giunge il momento di andare a letto, improvvisamente, corre dietro alle ragazze e le insegue. E’ un gran padre e qualche volta è come un bambinone. Insomma è un jolly. E’ davvero un uomo divertente. Rafa ama ridere, ha sempre il sorriso cucito sulle labbra ed ha un sacco di pazienza. Non si arrabbia mai, non alza mai la voce.”

Eppure, come tutti gli esseri umani, anche il nuovo tecnico azzurro ha il suo tallone d’Achille.

Ed è la stessa signora Benitez ad evidenziarne limiti e difetti: “Rafa è sicuramente un manager di successo, ma ci sono diversi settori nei quali non eccelle. Non è un uomo pratico. Se cerca di appendere un quadro, rischia di imprimere un grosso buco nel muro, per questo non gli chiedo mai di farlo. Inoltre, non è una gran cuoco, ma mi aiuta con la prima colazione: mette la pentola del latte sul fuoco. Nient’altro!”

Come spesso accade nella vita di coloro che intraprendono un lavoro che non impone una fissa dimora, a pagare le conseguenze che ne derivano, sono i figli.

Le nostre figlie, ormai, sono ragazze inglesi. Tra di loro parlano inglese, mi parlano in inglese, vivono in Inghilterra e sentono di appartenere a questa terra. Quando vanno in Spagna, i loro occhi dicono: “Oh, siamo fuori posto qui!”

Questa è la ragione per la quale, come la stessa Lady Benitez ha spiegato alla stampa presente venerdì scorso a Castel Volturno, la donna ha scelto di non trasferirsi a Napoli, seppure, in compagnia di Jacqueline De Laurentiis, negli ultimi giorni, ha visitato diverse abitazioni partenopee, collocate tra Posillipo e Via Petrarca.

“Le nostre figlie sono ancora piccole, Claudia ha 14 anni, Agata 10. Non è un’età giusta per sradicarle. Sono iscritte a scuola a Liverpool e continueranno a studiare lì. Verrò a Napoli una volta al mese per restare qualche giorno. L’idea è questa. Poi si vedrà.”

Un peculiare aneddoto raccontato dalla De Montserrat, ben lascia comprendere quanti e quali siano i disagi arrecati alla quotidianità della famiglia Benitez dalla fusione di diverse lingue: “Ricordo che un giorno non ero a casa, Claudia, la nostra primogenita, era con Rafa, aveva fame e gli ha chiesto un “butty” e lui gli stava dando un paio di stivali! “Ma no! Voglio un butty! Ho fame!” Lei continuava a dirgli. E Rafa aprì il frigo ed era completamente smarrito. Claudia ha atteso che tornassi a casa ed è toccato a me spiegargli che sua figlia voleva un panino!”

Lady Benitez ha anche asserito che, nonostante Benitez sia uno dei più volti noti nel mondo del calcio, riesce comunque ad essere “il signor Normale.”

“Viene all’uscita di scuola con me e gioca a calcio con gli scolari che lo vedono come il papà di Claudia ed Agata più che come Mister Benitez. Così come per noi è Rafa, quello che indossa pantaloncini e porta a passeggio il cane.”

Tuttavia, il più arduo e spinoso compito che compete alla moglie di un allenatore è quello di gestirne malumori e preoccupazioni ed affinare un’abile dimestichezza nel districare quel complesso groviglio di pensieri e tensioni.

“Non capisco di calcio allo stesso livello di Rafa, lo ascolto e gli espongo il mio punto di vista esterno e questo gli è d’aiuto, perché è necessario disporre di un quadro più ampio della situazione ed è quello che cerco di dargli. Provo a difendere i giocatori dicendogli: “Rafa sei troppo duro!” “Forse non è tutto nero, forse c’è un pò di grigio.” A volte replica con un: “Forse hai ragione”, altre volte con un: “Sei una donna, non sai nulla di calcio!” Comprendo sempre il suo stato d’animo, perché so che non gli piace perdere una partita. Anche quando gioca con le ragazze a scacchi, non gli permette mai di vincere. Lui è un vincente, gioca per vincere e si batte per vincere. Nella sua mente non esiste mai l’opzione “possiamo perdere”, ma solo “stiamo andando a vincere.”

Luciana Esposito

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