Scopriamo la “scugnizzeria” azzurra/ Felice Gaetano, quando la numero 10 non pesa

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FELICE GAETANO NAPOLI – Quest’oggi focalizzeremo la nostra attenzione su un talento diverso. Perché “diverso”? Semplice, perché ha la numero 10 del Napoli, la maglia per eccellenza, la maglia dell’eccellenza, di sua maestà Diego Armando Maradona. Parliamo di Felice Gaetano.

LA SUA STORIAFelice Gaetano nasce a Cimitile, in provincia di Napoli, l’8 gennaio 1996. Come ogni buon napoletano che si rispetti, il suo sangue è azzurro, ed è per questo motivo che il padre, consapevole di avere un grandissimo talento in casa, lo porta a fare un provino con il Napoli. L’esibizione di Felice dura pochi minuti, il padre è triste perché pensa che ciò equivalga ad essere scartato, ma dopo pochi minuti i talent scout partenopei si complimentano con il ragazzo e lo tesserano. Felice Gaetano è un giocatore del Napoli. Un piede troppo vellutato il suo per passare inosservato, troppo grande il suo talento per lasciarselo scappare.

Felice comincia a mettersi in mostra già nella categoria “Giovanissimi Nazionali, dove al Torneo di Viareggio edizione 2011, viene premiato come “Miglior talento del torneo”. Le sue qualità sono troppo sopra la media, ed è così che passa agli Allievi Nazionali di Nicola Liguori, dove grazie alle grandi prestazioni offerte veste a più riprese la maglia della Nazionale.

All’inizio della scorsa stagione arriva il grande salto per questo talento grazie al tecnico della Primavera Saurini, che stravede per lui e lo colloca in pianta stabile nel più alto livello del settore giovanile, nonostante giochi con ragazzi di ben due anni più grandi di lui. Alla fine non saranno molte le presenze di Gaetano, appena 10, condite da un gol alla 22° giornata in casa della Reggina, dopo essere entrato al 66′. Questa stagione è servita al giovane talento di Cimitile per farsi le ossa, in attesa della prossima stagione, che sicuramente lo vedrà protagonista.

DOTI TECNICHEGiocatore ambidestro, è dotato di enorme fantasia e di una visione di gioco fuori dal comune, che gli permettono di ricoprire con lo stesso rendimento il ruolo di centrocampista centrale o di trequartista, dove grazie ai suoi proverbiali inserimenti riesce a scardinare le difese avversarie. La sua regia, il suo calcio vellutato, gli sono valsi il paragone con niente poco di meno che Andrea Pirlo, un mostro sacro del centrocampo, ma nonostante il paragone con il regista della Nazionale lo renda fiera, ha a più riprese dichiarato di ispirarsi ad Andres Iniesta del Barcellona. Classico numero 10, numero che nel settore giovanile azzurro ha indossato a più riprese, Felice non sente la pressione del numero di Diego Armando Maradona grazie alla sua grande personalità, che va però scemando quando gli avversari sono molto ostici, ma ci sarà tempo per ovviare a questo difetto.

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