Il progetto “giovani” e l’occhio lungo di De Laurentiis: ora il sogno del patron può diventare realtà

Aurelio-De-LaurentiisDe Laurentiis Napoli |”Sarà un Napoli forte, giovane e tosto”. Aurelio De Laurentiis aveva così sentenziato su Twitter, rispondendo alle domande piccate dei tifosi all’inizio della telenovela Cavani. Il patron azzurro aveva più volte specificato l’idea di creare un progetto sulle orme di quello tedesco del Borussia Dortmund. Giovani talenti da strappare ad altre squadre, farli crescere e maturare con il sogno, diventato realtà in terra tedesca, di raggiungere il paradiso in campo continentale. De Laurentiis ha sempre voluto che ciò accadesse anche con il suo Napoli e, l’arrivo di Benitez, potrebbe rendere tutto questo finalmente realtà. Basta colpi alla Chavez, Fideleff, Russotto (giovani di non troppe belle speranze e troppo acerbi per dimostrare il loro valore), ora si punta a talenti da far sì esplodere, ma già in rampa di lancio e con tanta esperienza alle spalle. Ecco perchè il Napoli sta sondando giocatori come Biabiany e Strootman, ha sedotto e poi abbandonato Belfodil. Ecco perchè lo stesso patron azzurro, in una tavola rotonda indetta a Radio Marte, annunciò il suo assalto a Lamela e Marquinhos, trattati direttamente con Unicredit. Spendere tanto per il cartellino recuperando l’ingente somma spesa con stipendi molto inferiori rispetto agli ingaggi percepiti dai top player: il piano è deciso. L’idea, inoltre, è quella di creare cicli duraturi, di tre o al massimo di cinque anni, per poi ricominciare da capo con casse floride grazie alle cessioni importanti (vedi Lavezzi o il caso Cavani se la cessione andrà in porto), così da fare la voce grossa sul mercato e acquistare i maggiori talenti disponibili per tenere il Napoli sempre in alto. Benitez ha dato il suo consenso e, lo spagnolo stesso, sarà parte integrante di questa nuova prospettiva che il club ha deciso di adottare. Con i giovani Rafa ci sa fare, valorizzando sia a Liverpool che a Valencia talenti come Aimar e Kewell, passando da Agger e Sissoko senza dimenticare Kuyt e Babel. Ma nell’ultima esperienza al Chelsea, giocatori come Oscar, Hazard, Moses hanno dimostrato le loro qualità proprio grazie al tecnico spagnolo, arrivando a vincere l’ultima Europa League da protagonisti. Così facendo, Benitez ha dimostrato grande fiducia nell’operato di Bigon e del suo scout, sempre vigile in tutto il mondo, ma soprattutto ha dato carta bianca anche al suo presidente. Un presidente testardo, cocciuto ma dall’occhio lungo. Capì che l’affare Cavani poteva essere la svolta e lo chiuse in 2 minuti, parlando direttamente con Zamparini. Una trattativa chiusa in due secondi ma che sempre nella stessa frazione di tempo, basterà trovare un club disposto a versare i 63 milioni della clausola, potrebbe fargli realizzare una plusvalenza di circa 46 milioni di euro. L’anno scorso invece, il massimo dirigente azzurro provò in tutti i modi a convincere Verratti ad accettare Napoli prima che, il talento ex Pescara, illuminasse Parigi con le sue giocate. Lo stesso De Laurentiis accettò di buon grado lo scorso giugno l’arrivo di Omar El Kaddouri, giocatore dalle qualità smisurate dimostrate a sprazzi in partita ma con grande continuità in allenamento mentre a gennaio tentò l’assalto ad El Shaarawy. Galliani rifiutò i 25 milioni giunti da Napoli nella finestra di mercato invernale per il Faraone ma, le notizie di questi giorni, riporterebbero in pole proprio il Napoli per il talento italo-egiziano dopo la non incedibilità comunicata dallo stesso amministratore delegato rossonero. Nei pensieri di Benitez un tridente Insigne – El Shaarawy – Cavani sarebbe un mix mortifero sia in Italia che in Europa. Potere ai piccoli dunque, ma solo di età e non di tecnica.

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