Napoli v Genoa 2-0, le pagelle

napoligenSERIE A TIM 2012-2013
31a GIORNATA
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI v GENOA 2-0

LE PAGELLE

DE SANCTIS 6,5 – Partita abbastanza solida e sicura. Pronto e reattivo quando chiamato in causa, soprattutto nelle prime battute di gara, quando il Genoa parte con le marce alte e nella ripresa con Kucka. Qualche sbavatura in disimpegno, ma rispetto alle ultime uscite mostra cenni di ripresa; in vista del big-match del Meazza non può ch essere che un bene.

 

CAMPAGNARO 6,5 – Il migliore del terzetto di difesa che, ad onor del vero, non soffre più di tanto l’attacco genoano ridotto al solo Immobile. Proprio quest’ultimo è il target più prossimo all’argentino che non gli concede mai terreno fertile per essere pericoloso. Si concede le solite sortite palla al piede, esibendo la solita (almeno ultimamente) sicurezza in anticipo apportando così sostentamento all’attacco.

 

CANNAVARO 6 – Più che Immobile, che vira frequentemente verso sinistra,  si trova spesso faccia a faccia con Bertolacci, l’unico supporto alla punta napoletana. Qualche grattacapo in più quando il centravanti si sposta in mezzo all’area ed il capitano deve ricorrere a qualche rudezza di troppo per contenerlo, più un liscio che potrebbe costare più caro dell’ammonizione allo stesso attaccante napoletano.

 

BRITOS 6 – La prima parte di gara lo vede molto timido ed impacciato in molte circostanze. Rende difficile anche il più semplice degli appoggi. Evidentemente l’errore di Torino si fa ancora sentire, ma col tempo l’uruguaiano prende le misure alla partita e a Jankovic, che controlla con l’ausilio di Armero che si abbassa spesso per fornire ulteriore supporto. Finisce in surplus, aiutato dallo schema del Genoa, poco votato alla ricerca del pareggio.

 

MAGGIO 5,5 – Parte benino, con qualche sgroppata che mette in difficoltà Antonelli. Poi la sua spinta perde di mordente e inizia la fase di sofferenza nei confronti dello stesso Antonelli che aumenta il suo raggio d’azione e, con Rigoni, sovente gli gioca alle spalle. Poi, nella seconda parte della ripresa, sia l’uno che l’altro sotterrano l’ascia di guerra e rimangono a guardarsi per il resto della gara da cui però dal vicentino si poteva chiedere di più, almeno in fase propulsiva.

 

BEHRAMI 6,5 – Motorino inesauribile di centrocampo. Delimita il suo campo di gara dalla sua tre-quarti fino a quella avversaria e in quel raggio d’azione inizia la sua opera di recupero e sradicamento di palloni dai centrocampisti genoani. Distrugge sul nascere ogni velleità dei grifoni limitando al minimo i rifornimenti per Immobile che, puntualmente, rimane con le polveri bagnate. Il suo lavoro oscuro è tanto pulito quanto efficace.

 

DZEMAILI 6,5 – Il gol segnato segna l’inizio per lui di una nuova gara, più ordinata e precisa rispetto alla manciata di minuti precedente alla sua bella marcatura. Prima che ciò accadesse, una certa sofferenza su Kucka, qualche errore di misura di troppo e troppi varchi lasciati ai tiratori del Genoa per poter offendere da fuori area. Dopo la sua rete, come detto, la partita poi scorre in maniera fluida fino al triplice fischio, dove la sua unica preoccupazione è quella di tenere alta la squadra per evitare sgradite sorprese.

 

HAMSIK 7 – Non segna ma inventa per gli altri che, chi più chi meno, riescono ad impreziosire i lampi di genio dello slovacco che, quando decide di prendere in mano la squadra, alza la testa e bada al sodo. Spedisce Dzemaili verso il raddoppio e procura il rigore che Cavani manda sistematicamente alle ortiche; ci sarebbe gloria personale anche per lui, ma Frey salva d’istinto. Pedina pazza ed imprendibile nello scacchiere napoletano. Matuzalem e Kucka non lo vedono praticamente mai.

 

ARMERO 6,5 – Praticamente l’opposto di Maggio. Inizia comunque bene, spingendo sulla sinistra e creando immediatamente grattacapi al lato destro della difesa genoano, ma il suo apporto rimane costante e pericoloso per tutto l’arco di gara, nella quale vince nettamente il duello con Jankovic, prima limitandolo e impedendogli di rendersi pericoloso in attacco e poi attaccandolo ripetutamente costringendo Ballardini alla sua sostituzione.

 

PANDEV 6,5 – Fino alla rete del vantaggio è il protagonista della gara, il più pimpante degli attaccanti azzurri e una verve atletica che manifesta il ritorno ad uno stato di forma ottimale. Costringe Frey al primo di una lunga serie di interventi, poi porta il Napoli in vantaggio sfruttando il lavoro di Cavani e più tardi si rende ancora pericoloso con una botta da fuori. La ripresa però non è pari alla prima parte di gara, nella quale il macedone scompare dalla gara, battendo qualche colpo qua e là, ma senza quell’incisività del primo tempo. Comunque in ripresa.

 

CAVANI 5,5 – Gioca meglio quando si mette a disposizione della squadra, partendo da sinistra e liberando varchi centrali nei quali Hamsik e Pandev sguazzano come pesci. Appunto da un episodio del genere nasce il gol del vantaggio. Le note dolenti sono quelle in fase conclusiva: tanti troppi gol sbagliati davanti a Frey che gli nega almeno quattro gol, tra cui il solito (purtroppo) calcio di rigore che ormai sta diventando un supplizio in casa azzurra.

 

INLER 5,5 – Entra a gara praticamente finita e sbaglia il primo pallone toccato consentendo a Vargas di rendersi pericoloso da fuori. Di certo non il miglior biglietto da visita per lo svizzero, a questo punto, numero 3 delle gerarchie di Mazzarri.

 

INSIGNE 6 – Cerca di rendersi protagonista negli ultimi minuti e fa in tempo a servire a Cavani il pallone del 3-0, ma l’uruguaiano decide che per stasera Frey ha lavorato troppo, spedendo a lato di poco.

 

EL KADDOURI S.V. – Toh, chi si rivede. E’ già bello sapere che c’è ancora.

 

MAZZARRI 6,5 – La partita non è molto difficile anche se il Genoa si rende pericoloso in avvio. Una volta sbloccata la gara, stavolta non c’modo per i grifoni di ritornarvi dentro perché stavolta il Napoli gioca con la dovuta concentrazione ed anche Ballardini aiuta il tecnico livornese, con un atteggiamento piuttosto rinunciatario. Lo stop del Milan era però un’occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire ed almeno per questa volta tutto è filato secondo programma. Ma con i rigori come la mettiamo? Già sprecati i quattro rigori che gli azzurri si concedono in media per stagione. Sarebbe ora di fare qualche seduta dedicata al dischetto?

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