Era il campionato di serie B 1998-99, il giovanissimo Paolo Cannavaro, appena diciassettenne, esordì con la maglia azzurra.
Ora sono passati un po’ di anni, ben 14. Il capitano si appresta a battere un record importante: stasera raggiungerà Diego Armando Maradona nella classifica delle presenze tra le file azzurre: 259. Tante. Tantissime.
Dopo la cessione nel 1999 al Parma, per la critica situazione economica del club partenopeo, sembrava finita la sua avventura al Napoli, sembrava finito il suo sogno: giocare nella squadra della sua città, quella che ha sempre tifato fin da bambino, ed esserne chissà un giorno il capitano.
Ma il 6 giugno del 2006 qualcosa cambia. Arriva una svolta: Paolo, dopo sette campionati in serie A, riceve la chiamata dal Napoli. Una squadra diversa da quella che aveva lasciato nel ’99, una società finalmente ambiziosa. Una società che vuole raggiungere nuovamente gli obiettivi che le spettano. Lo “scugnizzo” della Loggetta non ci pensa un attimo, accetta. Accetta anche se deve giocare in B. Sa che è un passo indietro momentaneo. Ma a lui non importa, ritorna nella sua città. Ricomincia il suo sogno.
Sono trascorsi altri sette anni, Paolo è ancora qui. E’ il capitano di questa squadra, della sua squadra. E stasera saranno 259 presenze, come Maradona, dodicesimo nella classifica di tutti tempi. Duecentocinquantanove volte Paolo Cannavaro…
ANDREA GAGLIOTTI
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