Rivelazioni 2012: Behrami e quello scetticismo estivo cancellato a suon di prestazioni

Behrami unico dubbio di Mazzarri per domani. Intanto Dzemaili scalpitaL’arrivo di Valon Behrami a Napoli durante l’ultimo mercato estivo accentuò lo scontento dei tifosi, delusi dall’apparente immobilità della società azzurra orientata più sull’utilità e l’oculatezza economica che sui nomi da copertina. L’innesto venne salutato con gioia da Mazzarri per via della sua natura polivalente. Discorso opposto, invece, per Gargano, che si ritrovò ai margini delle scelte tecniche e optò per il trasferimento all’Inter incentivato dall’aspettativa di una maglia da titolare. Potrà apparire superfluo o un luogo comune infondato, ma l’incremento della colonia svizzera all’interno dello spogliatoio partenopeo ha scardinato fin da subito quella spensieratezza, talvolta eccessiva, del granitico blocco sudamericano, che spesso si ripercuoteva sul campo con prestazioni al di sotto della sufficienza. Più ordine e meno improvvisazione: la ricetta per la nuova mediana (e non solo) era servita.

Fatta eccezione per la sfortunata parentesi al West Ham, complicata dai gravi infortuni alla caviglia e al ginocchio, l’atleta di origine albanese si è sempre rivelato utile alla causa in qualsiasi squadra abbia giocato. Grazie all’opportunità offerta dal Napoli, ritenuta da egli stesso come l’occasione della vita, Valon ha intriso il proprio bagaglio tecnico e tattico con un furore agonistico mai visto prima. Sia in amichevoli che in partite ufficiali, il calciatore ha colpito tutti per il suo spirito di sacrificio, unito a quell’imprevedibile fosforo da recupera palloni in grado di sopperire a un’antica lacuna dell’organico gestito da Mazzarri. Memorabile la prestazione in campionato contro il Chievo, che lo ha consacrato come elemento imprescindibile per le fortune del Napoli.

Inoltre, a beneficiare della presenza in mezzo al campo del guerriero dalla cresta biondo platino è stato soprattutto il connazionale e compagno di reparto Gokhan Inler, rinvigorito e, finalmente, nelle condizioni di poter esprimere una parte del suo potenziale. Dunque, al giro di boa di una stagione ancora tutta da vivere, Behrami si conferma senza ombra di dubbio come l’autentica rivelazione del 2012. Tanti mugugni messi a tacere nel nome di un pragmatismo trasversale troppo spesso sottovalutato.

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