Italo Cucci: “Peccato per Insigne, doveva essere la sua notte”

Stavolta il Napoli ce l’ha fatta, ha saputo approfittare della sconfitta della Juve per fare un bel passo avanti lungo la strada tricolore. Non parliamo di spettacolo, di bel gioco, né di una esibizione di potenza degli azzurri: non me l’aspettavo e m’auguravo piuttosto – e così è stato – un confronto attento e cinico, unico modo per superare un Cagliari già apprezzato per progressi tecnici grazie alle cure di Lopez e Pulga.

La vittoria è costata tuttavia – lo dico per i veri appassionati – un prezzo altissimo: la forte delusione prodotta e subita da Insigne. Doveva essere la sua notte. Ha stupito e addolorato la sua solitudine, l’unico grande errore – non suo – della prima parte della gara. Un palo e due egregi tiri nel primo tempo non hanno impedito di far conto dell’assoluta mancanza di soccorsi che gli hanno impedito di andare in gol con il giusto spirito e di soffrire per il suo progressivo disagio. La partita di Cagliari doveva – poteva – essere la consacrazione del giocatore più amato dai napoletani, un atto di fede e insieme un’assurda pretesa: pur ammirandone le qualità, mi chiedo come fosse possibile trasformare all’improvviso il soldatino già riserva di Pandev nel titolare non di un ruolo d’attacco ma dell’intera prima linea. Ho trovato logico il suo impiego di punta mancando alla partita il Matador ma mi sono augurato che stesse al suo fianco Hamsik, l’unico dotato di caratteristiche offensive, intelligenza e colpi a sorpresa spesso tradotti in gol: e al 72’, finalmente, Marekiaro ha cantato la sua canzone, segnando e scatenando una squadra prima fin troppo incerta, nonostante la generosa espressione di gioco.

Un minuto prima Mazzarri aveva deciso di soccorrere Insigne sostituendo Dzemaili con Vargas: meglio tardi che mai, e non solo per vivacizzare l’attacco ma anche per evitare che il piccolo generoso cileno finisse ridicolizzato; una squadra senza punte che rinunciasse fino in fondo a lui ne avrebbe dichiarato la inutilità nonostante la prova positiva offerta a Stoccolma contro l’Aik. È tuttavia mentre tornava il sorriso a Vargas si faceva sempre più scuro e attonito il volto di Insigne: per la sua evidente assenza dal gioco dopo un’ora di inutili tentativi – e per meglio tutelare il vantaggio – Mazzarri l’ha sostituito con Dossena. Amen.

Fonte: Italo Cucci per Il Roma

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