Il San Paolo rischia la chiusura. Domani il verdetto per Napoli-Psv

Il San Paolo ormai è diventato un gigante fatiscente e malandato: carissimo solo ai tifosi partenopei, ma totalmente abbandonato dalla sua Napoli (intesa sia come municipalità, sia come società calcistica). Fin quando la squadra azzurra viveva l’anonimato dei campionati di seconda o terza serie, il “Problema San Paolo” era ritenuto secondario perché non era sotto gli occhi di tutti. Ma ora che i ragazzi di Aurelio De Laurentiis e Walter Mazzarri lottano per il vertice in Italia e cercano di farsi apprezzare anche in Europa, le condizioni vergognose in cui riversa l’impianto di Fuorigrotta continuano a creare più di un imbarazzo alla società partenopea, ma generano anche vergogna e frustrazione negli incolpevoli sostenitori  del ciuccio.

PSV A PORTE CHIUSE?-  Domani a Nyon, la commissione disciplinare dell’Uefa deciderà se sanzionare il principale club campano facendogli disputare il prossimo match casalingo di Europa League (contro il Psv Eindhoven) a porte chiuse. Oltre alle solite carenze strutturali del San Paolo, oggetto principale dell’ira dell’Uefa, nella sfida contro il Dnipro i tifosi napoletani avrebbero introdotto all’interno dello stadio alcuni razzi e inoltre non sarebbero state rispettate alcune norme di sicurezza richieste dalla stessa Uefa. Contro questo procedimento però i legali del Napoli avrebbero immediatamente inoltrato un ricorso.

Marco Soffitto

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