Mazzarri, una ghiotta occasione per giocare un brutto scherzo ad Allegri

Sarà sfida nella sfida domani sera al San Paolo. Il Napoli attende il Milan per certificare la sua forza e candidarsi al ruolo di inseguitrice per lo scudetto. Ma, totalmente interessante, sarà anche la sfida fra le due panchine: Mazzarri vs Allegri. Due allenatori dal cuore forte e dalla battuta facile, entrambi pronti a tutto per vincere e restii a mollare. La loro sfida è da sempre uno degli aspetti più attesi da giornalisti e tifosi, perché i due “se la suonano e se la cantano” senza alcuna riserva. Un derby speciale tra i vari allenatori, entrambi di Livorno ma, come specificò Allegri nel suo primo incontro contro il Napoli da allenatore quando allenava il Cagliari: “Io sono di Livorno, lui invece è di San Vincenzo”. Una battuta che infuocò non solo la vigilia ma anche la partita del giorno dopo, finita 3-3 grazie alla maglia di Bogliacino all’ultimo respiro che spense l’entusiasmo di Allegri che, subì anche una pallonata da Lavezzi, quasi a voler far giustizia al suo mister, quello di San Vincenzo dunque. Da allora la sfida tra i due è stata una delle diatribe più chiacchierate, e raggiunse l’apice quando Allegri, arrivato al Milan, ospitava il Napoli distante pochi punti. Mazzarri raccontò di un Allegri favorito da alcuni favori arbitrali avuti per mantenere la testa della classifica (tutti ricorderanno lo stop di mano di Robinho in Chievo – Milan 1 – 2), il coach rossonero rispose seccato: “Scelga lui l’arbitro ed il pallone”. Mazzarri non accettò questo affondo, parò e schivò il colpo di sciabola del livornese doc, rispondendo di fioretto: “Io non volevo fare polemiche, evidentemente Allegri ha la coda di paglia”. Il Napoli però non fece giustizia al suo allenatore come a Cagliari. I partenopei persero malamente a San Siro per 3 – 0, anche se il rigore dell’ 1 – 0 fece imbestialire e non poco Mazzarri. Da allora tra i due è sempre stata calma piatta anche perché forse, il livornese, ha iniziato a capire il vero valore del nuovo Napoli che cresceva. Mazzarri potè però gridare vendetta solo l’anno scorso al San Paolo, con la tripletta di Cavani che fece scivolare il Milan in un periodo non proprio tranquillo per la panchina del trainer del Milan. Al ritorno invece, nel freddo di Milano, lo 0 – 0 lasciò più rimpianti al Napoli che al Milan, ma anche lì ci fu bufera dopo l’espulsione di Ibrahimovic per il famoso schiaffo ad Aronica. Dopo pochi mesi però, quel Napoli che cresceva è diventato di colpo la cenerentola della Serie A, mentre il Milan, dopo le cessioni illustri di Ibrahimovic e Thiago Silva, soffre e non poco, tanto che il buon Max deve per forza fare risultato domani per restare aggrappato un altro po’ alla “panchina dei suoi sogni”. Mazzarri però, forte di un gruppo compatto e coeso tutto dalla sua parte, già sta pregustando la possibilità di una vittoria fondamentale per la sua squadra oltre che importante personalmente: battere il Milan domani potrebbe cambiare le gerarchie. Il Napoli diventerebbe il “centro” e il Milan clamorosamente “periferia”, cosi come la lontana San Vincenzo potrebbe farsi beffe di Livorno. Una “bischerata” pura quindi, solo per uno dei due, dal carattere spigoloso ma amici mai.

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