Il Dream Team delle Olimpiadi: Phelps tra i pali e Bolt a centrocampo. Attacco tutto coreano

Il sito Givemefootball.com si è sbizzarrito nel creare l’undici ideale delle Olimpiadi di Londra 2012:

Portiere

Michael Phelps (Stati Uniti): Il Proiettile di Baltimora possiede le caratteristiche fisiche e tecniche per il ruolo di estremo difensore. Con un singolo tuffo, infatti, riesce a coprire distanze considerevoli, senza considerare la mole delle sue mani che gli consentirebbero di respingere qualsiasi tipo di tiro.

Difensori

Yohan Blake (Giamaica): L’aspetto aggressivo del corridore ha una forte carica intimidatoria che scoraggerebbe qualsiasi avversario. La sua grande accelerazione, inoltre, potrebbe garantirgli anche un ruolo di spinta come terzino di fascia.

Ricardo Blas Jr (Guam): Il talento di judoka è poco, ma la stazza supera di gran lunga gli standard abituali. Piazzare il mastodontico 25enne davanti all’area di rigore costringerebbe gli attaccanti avversari ad utilizzare le manovre più ardite per superarlo.

Tomasz Majewski (Polonia): Secondo oro olimpico per il gigante polacco del lancio del peso. Il suo fisico, le sue braccia esplosive e la sua bandana (!) sarebbero un campanello d’allarme per chiunque decidesse di sfidarlo.

Adam Gemili (Gran Bretagna): Il suo passato nelle giovanili del Chelsea, combinato alle qualità da sprinter, regalerebbero all’intero reparto quel minimo di esperienza calcistica che non guasta mai.

Centrocampisti

Usain Bolt (Giamaica): Il compito del fenomeno della velocità sarebbe quello di coprire il connazionale Blake sulla fascia destra. In fase offensiva, però, potrebbe scatenare tutta la sua potenza per devastare qualsiasi ostacolo.

Mo Farah (Gran Bretagna): La straordinaria capacità di recupero del campione olimpico dei 10000 metri sarebbe indispensabile per supportare la lentezza del blocco difensivo centrale. Tanta quantità, ma anche un pizzico di qualità, per assicurarsi ipotetici successi futuri.

Bradley Wiggins (Gran Bretagna): La medesima resistenza di Farah arricchita da una verve creativa che gli ha consentito di diventare il vincitore del Tour de France. Versatilità e improvvisazione che ben si sposerebbero su un campo di calcio.

Kirani James (Grenada): A soli 19 anni mostra una forza da campione navigato. Candidato principale per la vittoria nei 400 metri, James riuscirebbe ad essere pungente sul fianco sinistro senza avvertire eccessive pressioni.

Attaccanti

Oh Jin-Hyek (Corea del Sud): L’arciere coreano ha una mira infallibile (la medaglia d’oro nel singolo ne è la prova). Se si trovasse davanti a un portiere sarebbe in grado di segnare piazzando il pallone negli angoli più impensabili.

Song Dae-Nam (Corea del Sud):  Al judoka coreano toccherebbe il lavoro sporco, il gioco di sponda per favorire l’inserimento in zona gol del partner d’attacco. Un tipo tosto capace di sottrarsi alle prese difensive più strette.

 

 

 

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