Caso Gianello, l’ispettore di Polizia: “Matteo a Napoli era il meno pagato, mi ha confidato che scommetteva per soldi. Sapeva che…”

Interrrogatorio del 16 ottobre 2010, presso la Procura della Repubblica di Napoli del Sig. Vittoria Gaetano, ispettore di Polizia in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di Napoli: «Curo i rapporti con la società Calcio Napoli, seguendone le attività agonistiche e sovraintendendo alle problematiche relative alla sicurezza dei giocatori, soprattutto nel rapporto sempre delicato con i tifosi (…). Il mio compito è raccogliere informazioni di potenziale interesse investigativo nel settore delle scommesse clandestine e delle frodi sportive (…). Mi è capitato anche di dover “recuperare” nottetempo atleti in locali pubblici ove avevano trascorso la serata in compagnia non ideali e persino ubriacandosi (accadde, ad esempio, lo scorso anno con il noto Lavezzi) (…). Il giocatore Matteo Gianello, è uno degli atleti con i quali ho da tempo maggiormente rapporti di frequentazione e di amicizia (…). E’ uno dei calciatori meno pagati del Napoli e ciò costituisce una delle ragioni che lo hanno spinto a partecipare alle scommesse su eventi sportivi. Di scommesse Gianello non mi fece alcun cenno fino ai giorni precedenti alla partita dello scorso campionato Sampdoria-Napoli. In un bar Giannello mi disse “ho vinto una bella bolletta. Gaetano, ma vuoi proprio sapere come vanno le cose? Ma davvero credi che mi possa bastare il mio stipendio? Ho appena comprato una casa a mia madre ed un’altra a mio fratello e devo comprarne ora una per me” e, dopo questa premessa, mi disse che era da tempo in contatto con “gente di su“ in grado di conoscere anzitempo i risultati delle partite, per averne alterato il risultato grazie ad accordi con le società e le squadre interessate.

Mi fece capire che uno dei contatti viveva a Verona (…). Le scommesse sugli incontri combinati avvengono, secondo Gianello, a Londra, in modo da sfuggire ai controlli della Snai (…). Secondo Gianello in occasione di una precedente partita del Napoli e precisamente, Napoli-Parma terminata 2-1 per il Parma, ribaltando nel secondo tempo il vantaggio del Napoli, durante l’intervallo, erano stati scommessi molti soldi on-line, anche di camorristi di Secondigliano, sul risultato finale poi effettivamente verificatosi (…). Su Sampdoria-Napoli mi disse che aveva personalmente contattato i difensori Grava e Fabio Cannavaro (lapsus o errore di trascrizione, in realtà si tratta del fratello Paolo, ndr), oltre allo stesso Quagliarella, ricevendo da tutti un netto rifiuto a prestarsi a quel gioco (…). Per cercare di vincere ogni possibile resistenza ad un rapporto che mi avrebbe consentito di disporre di ben maggiori informazioni, dissi a Gianello che mio padre era da poco andato in pensione e che aveva così un piccolo gruzzolo da investire. Gianello non esitò a dirsi pronto ad inserimi nel giro e mi disse solo di aver pazienza, “tranquillo, ti tengo presente” (…). In occasione di Napoli-Chievo, Gianello prese posto ai bordi del campo appoggiandosi ai cartelloni pubblicitari posti immediatamente dietro la porta del Napoli. Io feci la stessa cosa e non appena tanto vicini da poter parlare liberamente, anche se ovviamente, a voce bassa, Giannello mi annunciò che la partita sarebbe finita con la vittoria del Napoli per 3 a 1».

Fonte: Corriere dello Sport

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