Dzemaili: “Riscatto dopo tante critiche iniziali. Sarà un buon Napoli anche senza Lavezzi”

Dopo New York, Miami Beach e un tuffo alle Bahamas. Relax a stelle e strisce per il centrocampista azzurro Blerim Dzemaili, in compagnia della sua fidanzata e di alcuni amici, tra cui il centrocampista del Fulham Pajtim Kasami (ex Palermo). Tra una passeggiata sulle celebri avenues e una sdraio sotto il torrido sole della Florida, il calciatore svizzero riflette sulla stagione appena trascorsa a Napoli. Ho scelto questa città perché era il mio pallino, sottolineava entusiasta il giorno della sua conferenza stampa a Castevolturno. Una scelta difesa con le unghie e con i denti anche quando gli suggerivano di sottrarsi alle avances di De Laurentiis perché il capoluogo campano era un ambiente pericoloso. Ha mandato tutti al diavolo. Anzi, si è ritagliato anche un interessante ruolo di opinion leader nella scelta del suo connazionale Gokhan Inler di raggiungerlo all’ombra del Vesuvio. Dopo le esperienze altalenanti di Torino e Parma, dovute anche ad un grave infortunio al ginocchio, si è aggrappato al treno partenopeo come ultima occasione per affermarsi nel calcio che conta. Un inizio claudicante, qualche scossa di assestamento per abituarsi agli schemi di Mazzarri ed irrompere nelle sue gerarchie. Poi il lento decollo, a partire dal gol nel finale a Novara che consentì agli azzurri di strappare un punto in una serata storta. Era dicembre 2011. La sua chiave di volta, probabilmente, è stata la gara di fine febbraio al San Paolo contro l’Inter. Schierato come vice-Hamsik per l’assenza dello slovacco, sciorina una prestazione di quantità e qualità condita dall’assist per la rete decisiva del Pocho. Da allora solo carezze all’eventualità di una sua riconferma.

Al “Mattino” Blerim svela le emozioni di questa sua ascesa, non dimenticando gli ingenerosi mugugni dell’opinione pubblica nei primi mesi napoletani: “Un’annata decisamente positiva. Abbiamo vinto la Coppa Italia. Siamo andati molto avanti in Champions League, eliminati dalla squadra che ha vinto poi il trofeo. Abbiamo retto su tutti i fronti – prosegue – e io sono venuto fuori sulla distanza. All’inizio c’era qualcuno che mi criticava poi ho trovato la mia dimensione e ho giocato bene”. La sorpresa più gradita è stato riscoprire la sua versatilità. Mediano di rottura, corsa e caparbietà da vendere, si è candidato come valida alternativa a Walter Gargano. Ma a supporto del reparto avanzato non ha quasi mai steccato, esaltando la sua capacità d’inserimento con o senza palla e soprattutto discrete soluzioni dalla distanza, prerogativa piuttosto rara nella rosa di Mazzarri. E il tecnico toscano ne terrà conto. “Posso giocare sia a centrocampo che come trequartista, non escludo nessuna soluzionespiega il centrocampista – Più avanti ho dimostrato che posso fare anche gol e magari colpire da lontano. In mediana con Inler, mio compagno anche nella nazionale svizzera, ovviamente devo stare più attento alla fase d’interdizione e quindi riesco ad inserirmi di meno”.

Il quesito che tutta la città si pone è come sarà il dopo-Lavezzi. In stand-by la ricerca del possibile sostituto, non ritenuta una priorità dalla società. Tifosi e addetti ai lavori si interrogano, la compagine partenopea resterà competitiva anche senza rimpiazzare uno dei suoi tenori? “Sarà comunque un buon Napolirassicura Dzemaili –  In questa stagione abbiamo giocato diverse gare senza il Pocho. È chiaro che i suoi guizzi, la sua capacità di spaccare le difese e di creare degli spazi ci mancherà ma la società ha preso a titolo definitivo Pandev e Goran, secondo me, ha dimostrato in questo campionato soltanto il 60% di quello che può fare. Lui è un grande giocatore. Da elemento importante può diventare fondamentale”. Quindi basta un Pandev nel motore ed un pizzico dello smaliziato Insigne per credere nella qualificazione Champions? “È troppo presto per dirlo. Bisogna capire che cosa dirà il calciomercato, come si rinforzeranno le altre squadre e chi ingaggeremo noi. È chiaro che restiamo nel novero dei club che se la giocheranno. Quest’anno ci siamo andati vicinissimi”.

Uno sguardo poi agli Europei in Polonia ed Ucraina. La sua Svizzera, che in Sudafrica sconfisse nella fase a giorni la Spagna futura campione del mondo, non è riuscita a qualificarsi. La rassegna è comunque attraente: “Mi tengo aggiornato anche se mi godo le vacanze. Sono contento che l’Italia si sia qualificata. Il quarto di finale sarà duro. Guarderò la partita domenica con una bella bibita in mano”. Infine una battuta sui napoletani “colonizzatori” del mondo. Blerim li ha beccati ovunque, anche in un negozio a New York: “E’ vero. Ho incontrato tanti tifosi azzurri. Tutti sono soddisfatti della squadra”. Dzemaili alla scoperta dell’America, in attesa di conquistare l’Asia il prossimo 11 agosto. Quel giorno, se vorrà godere, dovrà sollevare la Coppa.

Fonte: Il Mattino

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