C’era una volta la nobile Serie A..

Il prestigio, in qualsiasi ambito ed aspetto della vita, va conquistato giorno dopo giorno. Primeggiare richiede un lavoro costante, duro, senza attimi di tregua. Non ci si può adagiare sugli allori, pensando che quanto fatto in passato sia sufficiente per assicurarti il successo anche nel futuro. Questo discorso, come sopra accennato, ha valenza in tutte le cose e quindi anche nel calcio. L’Italia pallonara, purtroppo, è l’esempio lampante di come si possa passare dalle stelle alle stalle, attraverso una recessione lenta ed inesorabile.

La serie A, dopo decenni di lustro, sta diventando sempre più un torneo privo di grandi campioni. Coloro che disputano altri campionato snobbano un probabile approdo in Italia, mentre chi è già nel Belpaese emigra all’estero in cerca di gloria e, perchè no, di un contratto a dir poco superiore. In passato i vari Zidane, Nedved, Thuram, Cannavaro, Vieira, Veron, Shevchenko, Crespo ed altri ancora calcavano i nostri campi da calci, ma quell’epoca sembra ormai lontana anni luce. I grandi club, spinti dalla crisi economica e dai debiti contratti nelle precedenti gestioni, vendono i propri gioielli, rimpiazzandoli con calciatori di livello sicuramente più basso. A confermare quanto detto fino ad ora c’è il Ranking Uefa: l’Italia ha ormai già da un anno perso il quarto posto utile per disputare i preliminari di Champions League a favore della Germania, dimostrando una considerevole perdita di prestigio e competitività.

L’anno scorso c’è stata la svolta decisiva, purtroppo, verso l’abbassamento della qualità del nostro campionato: le cessioni all’estero di Sanchez, Eto’o, Pastore e Kolarov non sono state seguite da altrettanti colpi in entrata, creando un incredibile livellamento in classifica: piccole squadre come Catania e Parma hanno conquistato quasi gli stessi punti di Inter e Roma. Anche Menez, Zapata, Criscito, Muslera, Thiago Motta ed altri hanno abbandonato la serie A per altri lidi, alcuni dei quali davvero inaspettati (Russia e Turchia su tutti).

Quest’estate, nonostante il calciomercato non sia ancora ufficialmente iniziato, si prospetta peggiore di quella precedente: Lavezzi e Thiago Silva infatti sono ad un passo dal Paris Saint German e potrebbero non essere gli unici “colpi in uscita”. Altri due pezzi da novanta che emigrano da un campionato che ormai sembra deciso a raggiungere uno stato di mediocrità mai visto prima.

 

Antonio De Filippo

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