Quagliarella, quella rabbia tanto forte quanto ingiustificata

I calciatori, si sa, sono professionisti e devono onorare in qualsiasi circostanza la maglia che indossano. L’occasione più difficile si presenta quando l’avversario di turno è la squadra della tua città natale, la città per cui hai fatto il tifo sin da bambino: non c’è esultanza in caso di goal ed in campo l’atteggiamento è certamente pacifico. Fabio Quagliarella però, proprio ieri sera, ha disatteso quanto scritto fino ad ora, lasciando perplessi un pò tutti.

L’attaccante stabiese si è sempre professato tifoso del Napoli fin da bambino, dicendo a più riprese di aver coronato il sogno della sua vita indossando la maglia azzurra. Il passaggio alla Juventus, rivale storica per i supporters partenopei, aveva creato non pochi malumori, ma lo stesso Quagliarella ha più volte continuato a ribadire la sua fede azzurra. Nelle gare di campionato fino ad ora disputate, non ha mai avuto “segni di cedimento”: non ha esultato allo Juventus Stadium quando ha siglato il goal del 3-0, anche se alla rete di Vidal non aveva trattenuto la sua gioia.

Ieri sera, invece, Quagliarella ha dato il peggio di se: entrato in campo al posto di Del Piero, ha subito mostrato rabbia verso i suoi ex compagni di squadra, entrando duramente in più di un contrasto. Il clou però lo mostra nel finale: in un contatto con Aronica, l’attaccante stabiese perde le staffe e rifila una gomitata al difensore palermitano, costretto a farsi medicare per il sangue che gli usciva dal naso. Anche dopo l’espulsione, l’ex centravanti azzurro ha continuato ad inveire contro Aronica e Dossena, il quale cercava di calmarlo. C’è da dire che, avendo perso una finale di Coppa Italia, l’amarezza è più che comprensibile, ma la cattiveria e la rabbia con cui è entrato in campo hanno dato fastidio e non poco al popolo azzurro. Un calciatore che ama Napoli non fa ciò che ha fatto Quagliarella ieri sera in campo, e quell’espulsione rappresenta per il buon Fabio una incoerenza fin troppo evidente.

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