Cristina Martino: l’altra metà di capitan Cannavaro

Ci sono persone che nascono per stare insieme, legate da strani disegni del destino che, a tratti, appaiono incomprensibili, intrecciati, contorti, avulsi da qualunque logica e privi di qualsivoglia regola di buon senso, per poi districarsi con estrema semplicità e divenire, improvvisamente, inequivocabili, decifrabili, trasparenti, elementari.

E’ il caso di Paolo Cannavaro e Cristina Martino, moglie del capitano azzurro dal 18 giugno del 2003.

 A raccontare la loro storia d’amore e il Paolo Cannavaro padre e marito, è stata la stessa Cristina, nel corso di un’intervista rilasciata alla “giornalista delle signore del Napoli” : Barbara Carere.

 LA STORIA D’AMORE DI PAOLO E CRISTINA”Ci siamo conosciuti quando eravamo ragazzini, Paolo aveva 15 anni ed io 13, frequentavamo la stessa comitiva, nella Loggetta, il quartiere dove Paolo è cresciuto.
Inizialmente ero io a corteggiarlo, ma lui era fidanzato. In seguito, ha iniziato a corteggiarmi lui, ma poi ci siamo persi di vista per un pò.
Quando ci siamo ritrovati, ricordo che all’inizio non mi piaceva tanto, ci siamo frequentati per un periodo e dopo un pò ci siamo fidanzati.  
Il nostro rapporto, inizialmente, è stato tutt’altro che idilliaco, a causa del suo trasferimento a Parma nel Settembre del ’99.
Abbiamo sofferto molto per la lontananza, ma per fortuna mi cognata Daniela (moglie di Fabio Cannavaro) è stata di provvidenziale aiuto, poiché anche Fabio in quel periodo giocava a Parma e i miei genitori si fidavano sapendomi ospite a casa di mia cognata, così potevo trascorrere più tempo insieme a Paolo.
Successivamente alla nascita del nostro primogenito Manuel, il 18 giugno del 2003, abbiamo deciso di sposarci.
Di quel giorno conservo un ricordo bellissimo, del resto credo che sia così per tutte le donne che coronano con il matrimonio il loro sogno d’amore.
Ci siamo sposati nella chiesa di Capodimonte a Napoli, quello era un mio desiderio fin da piccola e Paolo ha fatto di tutto pur di esaudirmelo.”

PAOLO, LE TIFOSE, LA GELOSIA“Sono gelosa al punto giusto, non più di tanto, anche perché lui non me ne dà motivo, è un ragazzo tranquillo che ama trascorrere il tempo libero con la famiglia. Certo, se le sue fan esagerano, allora si che divento gelosa!”

PAOLO E  FABIO CANNAVARO” Paolo e Fabio hanno un rapporto normale, come quello che hanno tutti i comuni fratelli. Non parlano mai di calcio, quando ci riuniamo, affrontiamo discorsi che si discostano dal calcio.
Essere il fratello di Fabio, calcisticamente parlando, per lui è stato più un handicap che un vantaggio, perché ha dovuto lavorare più sodo per dimostrare le proprie qualità, ma ora che è nel Napoli ed è più maturo e soprattutto non gioca più con il fratello in squadra, come nel Parma, ha raggiunto dei buoni risultati e soprattutto una sua identità perché non è più “il fratello di” e di questo sono contenta, perché lui per il calcio ha fatto e fa tanti sacrifici ed è giusto che si prenda anche le sue belle soddisfazioni.
Sono orgogliosissima di lui per il fatto che sia riuscito a diventare il capitano della squadra della sua città, della nostra città e per il fatto stesso che sia riuscito ad imporsi e farsi stimare come “Paolo Cannavaro”.

I SOGNI DI CRISTINAVedere Paolo giocare con la maglia del Napoli, per me è stato un sogno che si è avverato, insieme alla promozione in serie A, una promozione a cui Paolo teneva tanto, una sfida che si era imposto di vincere quando è arrivato a Napoli in serie B. A dimostrazione della gioia della promozione in serie A si è fatto tatuare sul muscolo del braccio destro la data della salita del Napoli: 10-06-07. Il mio sogno nel cassetto è sicuramente quello di vedere mio marito, un giorno, sollevare al cielo la Coppa dei Campioni.”

PAOLO ELA SCARAMANZIA“L’unico rito scaramantico che compie è che sugli scarpini che usa durante le partite ci sono i nomi dei due nostri figli: sul piede sinistro Manuel e sul destro Adrian.
Inoltre, prima delle partite deve telefonarmi e si infuria se non gli rispondo. Mi chiama per avvisarmi del fatto che di lì a mezz’ora mi chiamerà per compiere questo suo rituale scaramantico, è una cosa alla quale tiene particolarmente.”

PAOLO PADRE E MARITOE’ un padre attento e molto affettuoso.
Sento che nei momenti difficili ha bisogno di me, di sentirmi vicina, per lui è molto importante.
L’ho visto soffrire sinceramente nei momenti di tensione che ha vissuto in passato con la tifoseria e vi assicuro che Paolo tiene davvero a questa squadra, alla maglia, alla sua città. Apprendo che ci sono molte mogli che preparano le valigie ai loro mariti o che vanno a fare shopping per comprare loro gli abiti, Paolo è totalmente autonomo sotto quest’aspetto, è lui a scegliersi i vestiti e si prepara da solo le valigie, io mi occupo, piuttosto, di quelle dei bambini, quando si tratta di dover affrontare una vacanza.”

LE REGOLE D’ORO PER ESSERE “LA PERFETTA MOGLIE DI UN CALCIATORE”- “Il mio consiglio è quello di cercare di essere una moglie esemplare, attenta alle esigenze del proprio marito, al fine di infondergli tanta tranquillità.
Il loro è un lavoro particolare e per quanto possa apparire bello all’esterno è pieno di insidie e di tensioni all’interno, per cui hanno bisogno di una compagna che gli dia tanta serenità.”

FONTI: GAZZETTA DELLO SPORT E TUTTOMERCATOWEB

 LUCIANA ESPOSITO

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