Qui Stadio: L’erba sintetica del “Manuzzi” e l’inizio di una nuova era

Di certo molti di voi avranno calcato almeno una volta nella vita un campetto in erba sintetica, o magari almeno lo avranno visto nella sua perfezione estetica, sfavillante in quel colore verde subbuteo. Seppur convinti dell’efficienza di un manto studiato per evitare imprevisti, mai ci saremmo immaginati un giorno di vedere i palcoscenici piu alti del calcio internazionale adottare questo “updating” fatto di innovazioni proiettate nel prossimo futuro. Ebbene proprio gli azzurri tagliano il nastro di questa nuova era sabato sera al “Dino Manuzzi” di Cesena contro la squadra romagnola. Non è un mistero che altre società della massima serie hanno abbracciato il progetto per riparlarne poi tra qualche anno, facendo prove tecniche nei propri centri sportivi (vedi i campi d’allenamento del Milan,dell’Inter e del Genoa) , addirittura il neopromosso Novara ne ha apprezzato le qualità già da qualche anno. Quali possono essere i vantaggi ? Chiaramente il fattore-rimbalzi sarà del tutto risolto, facendo la felicità sopratutto degli estremi difensori, ma anche di attaccanti o presunti tali poco avvezzi al controllo palla. Altra certezza è di sicuro il problema del fango e dei ristagni d’acqua, poichè gli stessi manti sintetici disporranno di un sistema di drenaggio all’avanguardia, tale da evitare quelli che una volta apprezzavamo come “impavidi” , giocatori zuppi di fango a tal punto da disconoscere maglie d’appartenenza ed, in alcuni casi, i tratti somatici addirittura. Anche le gelate, quindi, non saranno più un problema. Uno dei pochi limiti sembra essere l’odore che emana la fibra sintetica del tappeto di gomma sul quale, in tempi non sospetti, Rino “Ringhio” Gattuso pose il proprio scetticismo; su questo fattore, però, sembra si stiano trovando soluzioni in maniera abbastanza agevole. Siamo pronti quindi ad abbracciare questo nuovo terreno futuristico, anche se i nostalgici (o forse romantici?) pagherebbero di tasca propria per continuare a rivivere e a sognare le “battaglie” sotto la pioggia, i goals “frenati” dagli aquitrini, le conclusioni “schizzate” sul campo fangoso, ed i propri beniamini scivolare e rotolarsi con i compagni di squadra dopo una rete. Primo di una serie di esami, tanti ancora quest’anno ne dovranno affrontare i ragazzi di Mazzari, e non sarà di certo questo quello maggiormente proibitivo.

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