Barcellona-Napoli 5-0: una gita su Marte può sempre servire

Con la sonora sconfitta rimediata nel Trofeo Gamper si è concluso il pre-campionato del Napoli 2011/2012. La squadra azzurra ha giocato si e no una ventina di minuti resi memorabili dalla prodezza in rovesciata di Cavani vanificata solo dalla bandierina del guardalinee. Non appena il Barcellona ha deciso di accelerare, gli azzurri sono diventati spettatori non paganti. Possesso palla disarmante, sovrapposizioni, cambi di gioco, triangolazioni, scatti, pali, traverse, chi più ne ha più ne metta. Al Napoli purtroppo girerà la testa almeno per un paio di giorni.

Ma c’è una precisazione da fare, soprattutto ai tifosi: questo Barcellona non appartiene alla dimensione terrena del calcio, perfino i top club più rinomati devono e dovranno inchinarsi ancora dinanzi a uno strapotere tecnico e tattico infinito. De Sanctis ha subito cinque gol e la difesa ha traballato, ma c’è da ricordare che un paio di anni fa il Real Madrid ne prese sei nel proprio stadio. A volte guardare il bicchiere mezzo pieno può rivelarsi utile per sgombrare la mente dalle illusioni, ed aver annusato l’aria di Europa potrebbe lasciare dei segni positivi sulla consapevolezza dell’organico in chiave futura.

Ora si deve guardare al presente, Mazzarri e i suoi dovranno fare il carico di energie fisiche e nervose per iniziare il campionato nel migliore dei modi contro il Genoa. Inoltre, manca ancora una settimana alla chiusura del calciomercato. De Laurentiis ha dichiarato che non ci sarà più nessuna entrata, ma il presidente ama lavorare sotto traccia per regalare finali imprevedibili. Il Napoli è un continuo work in progress. Tempo al tempo, e magari tra qualche anno sarà proprio il club partenopeo a sciorinare lezioni sul prato verde.

Giorgio Longobardi

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