Black out Napoli

Dopo la vittoria sulla Lazio, tutti avevano immaginato le ultime giornate di campionato del Napoli in modo diverso. Era lecito, da parte della tifoseria azzurra, aspettarsi un gran finale fatto di gioia incontenibile, grandi sorrisi e festeggiamenti sfrenati.

Il clima dalle parti di Castelvolturno invece, da un mesetto a questa parte, è molto pesante a causa di una situazione per nulla originale nel mondo del calcio: ovvero quella di un allenatore che a fine stagione pensa di lasciare la società per cui lavora ed è legato da un lungo contratto per accasarsi ad un’altra squadra di categoria (secondo lui) superiore. Nel caso Mazzarri-Napoli  lo stato delle cose è esattamente questo, peccato però che il coach toscano abbia gestito questa situazione delicata in maniera pedestre. E’ormai da un mese che Walter Mazzarri manifesta un certo malessere non volendo spiegarne le cause a nessuno, nemmeno al presidente Aurelio De Laurentiis che per questo motivo è inviperito.

La sconfitta di Lecce (la terza negli ultimi quattro turni) è proprio figlia di questo momento di confusione e instabilità. Gli azzurri nel match di ieri sono stati nervosi, svogliati, poco propositivi e ancora meno incisivi.

I giallorossi a dire il vero non sono stati migliori e hanno vinto la partita solo grazie ad un magnifico goal del resuscitato Ernesto Chevanton.

Nonostante ciò la Champions League è ormai matematicamente raggiunta, ma perdere il terzo posto potrebbe costare molto caro alla squadra partenopea. Cavani e soci infatti devono fare un solo punto per evitare l’enorme seccatura dei preliminari di agosto.

E’un peccato non aver colto già al “Via del Mare” quel benedetto punticino: la sfida contro l’Inter sarebbe stata solo una festa e Mazzarri forse sarebbe uscito allo scoperto, così almeno (nel bene o nel male) questa storiaccia intricata avrebbe avuto una fine.

 

Marco Soffitto

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