Rosario Pergolizzi: “Napoli e Palermo possono raggiungere i loro obiettivi”

Ai microfoni di SpazioNapoli è intervenuto Rosario Pergolizzi, ex calciatore del Napoli e tecnico che ha condotto gli aquilotti rosanero a vincere lo storico scudetto Primavera. Ci ha rilasciato i suoi pareri sulla prossima sfida di campionato degli azzurri.

Che partita sarà Palermo-Napoli? Il  Palermo viene da questa partita giocata bene in coppa Italia, che gli da sicuramente entusiasmo. La coppa Italia è diventata prioritaria per il Palermo. Allo stesso tempo il Napoli, lasciando perdere questo passo falso contro l’Udinese, sta vivendo un periodo molto positivo e come punto di riferimento alla qualificazione alla Champions. Entrambe le squadre possono raggiungere i loro obiettievi: il Palermo vincere la Coppa Italia ed il Napoli arrivare in Champions o addirittura provare a vincere lo scudetto,  però i sei punti di svantaggio, cominciano ad essere importanti per il Milan. Credo che la partita di sabato, sotto l’aspetto delle motivazioni potrebbe avere qualcosina in più il Napoli.  Mi auguro di vedere una bella partita e che le società riescano a raggiungere i loro obiettivi, che si sono prefissati nell’ultimo periodo.Il mio pronostico è un pari o una vittoria per il Napoli.

Sarà una partita con tanti gol? Sicuramente. I numeri dicono che il Palermo che davanti riesce a trovare sempre gol, e dietro ne prende altrettanti. Anche se manca Cannavaro, non dobbiamo sottovalutare la difesa del Napoli, che fino adesso ha disputato ottime gare in trasferta.

Manca Lavezzi, ma c’è Mascara. Penso che i ricambi del Napoli siano adeguati. Non dimentichiamo che nel Catania, Mascara è stato un punto di riferimento, ed è un giocatore di grandi qualità. Lavezzi è Lavezzi non si discute, ma Mascara è altezza di poterlo sostituire.

Ci spieghi come il Palermo riesce a svezzare giovani talenti come Bacinovic, Ilicic, Hernandez, Acquah e tanti altri? Il problema dello sviluppo del settore giovanile del Palermo si è risolto negli ultimi due anni, raggiungendo degli obbiettivi importanti, tra cui lo scudetto primavera e la finale di coppa italia di categoria. Sono d’accordo con chi dice che a livello giovanile si deve valutare alla crescita del ragazzo, ma penso che gli obbiettivi che si raggiungono danno più possibilità a questi ragazzi di avere prime pagine. Quando arrivi a fare le fasi finali, vinci lo scudetto, arrivi in finale di coppa Italia c’è più mercato e più chance per la maturazione dei ragazzi.

E’ un problema di organizzazione societaria? Più che un problema di organizzazione, io penso che sia un problema di programmazione. Ad esempio, quest’anno il Palermo non si è neanche qualificato alle fasi finali, non sta facendo bene. Non è che il Napoli lavora in una maniera ed il Palermo in un’altra. Il problema è unico.  Si deve puntare sui nostri talenti anche quando si va alla ricerca all’estero. Quindi si dovrebbe, a mio avviso, programmare e non andare a cercare. Per programmare, intendo che non si deve focalizzare l’attenzione sui ragazzi che hanno 18 anni, ma quando ne hanno 12 o 13 mediante la collaborazione di istruttori di un certo livello. Spesso si preferisce andare a prendere direttamente fuori.

Perché è difficile lanciare un giovane calciatore in una piazza come quella di Napoli? Per quanto riguarda il Napoli ci sono tanti giovani di prospettiva. Uno su tutti potrei direi Maiello che si è aggregato in prima squadra e nella categoria primavera fa la differenza.  Oltre a lui quest’anno nella primavera ce ne sono due o tre che sono bravi, altri in prestito. Il problema è dargli la possibilità di potersi imporre nella propria regione, e non è semplice. E’ più facile per uno che viene da fuori imporsi a Napoli o Palermo, che non per il palermitano o il napoletano, che appena sbaglia un pallone o una partita viene subito criticato.  attraverso la cosidetta gavetta Il ragazzo deve fare esperienze per potersi imporre in una categoria. Dall’altra parte deve esserci anche la fiducia della società nel farlo giocare. Non è che si acquista un giocatore costato una cifra è più facile farlo giocare, ma il ragazzo siciliano o napoletano debba essere rischiato anche se è costato una manciata di euro. E’ una questione di mentalità, di assumersi le proprie responsabilità.

Alessandro D’Auria

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