La lunga marcia


Riecco il Napoli, brillante e sfacciato, che avevamo apprezzato a lungo fino a un mese fa, fino all’infausta squalifica di Lavezzi, e alle gare che erano seguite che avevano un pò esacerbato il clima intorno alla squadra azzurra. La gara di Parma ha restituito il Pocho al Napoli, e al Napoli la propria identità di gioco, fatta di accelerazioni, scambi veloci e contropiedi.

Gli azzurri tornano rampanti e sfruttano il passo falso delle milanesi, tenendo botta al ritorno della prodigiosa Udinese, che sembra non conoscere più ostacoli sul proprio cammino, e a questo punto mancano al traguardo del 22 maggio 9 gare, a partire dalla prossima gara casalinga contro il Cagliari. Qualunque sia il traguardo del Napoli, è al San Paolo che non si deve più lasciare punti, anche in considerazione dei diversi scontri diretti che avverranno nel catino di Fuorigrotta.

Ma niente entusiasmi adesso, calma e sangue freddo, Mazzarri ha da tenere la barra del comando dritta sulla rotta, e ambiente e tifosi devono continuare a sostenere la squadra senza sosta, dentro e fuori (encomiabili i tifosi ieri al Tardini, per 90 minuti hanno tifato a gran voce sovrastando il pubblico di casa). Al 22 maggio vedremo dove questa marcia ci avrà portato. Avanti!

La nota a marginC’è un errore arbitrale di mezzo, per il quale fa benissimo il Parma a lamentarsi, come anche la società azzurra ha fatto in settimana, ma c’è anche una prestazione che parla si 15 tiri per la squadra azzurra, contro i 5 del Parma, 11 occasioni da gol contro 4, e che complessivamente al di là della svista del guardalinee il risultato è giusto. Le polemiche fanno parte del carrozzone, e delle due l’una, o parlano tutti o non parli nessuno, ma siccome non ci sarà mai accordo a riguardo, vale il motto “ognuno per sè e Dio per tutti”.

Andrea Iovene

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