Inghilterra, nostalgia degli ultrà

Molto severe le regole comportamentali da osservare negli impianti sportivi della Premier League. Così sono nati dei nutriti movimenti di supporter che chiedono il ritorno a quei bei vecchi tempi pieni d’atmosfera e passione.Le regole comportamentali da rispettare all’interno di un impianto sportivo in Inghilterra si chiamano” ground rules ” e vengono prese molto, molto sul serio. Tra la sfilza di divieti che investono il tifoso inglese ce ne sono alcuni ormai accettati più o meno senza troppa fatica, in ogni impianto non si può più fumare, non si possono portare aste di bandiera, strumenti pirotecnici o alcolici sulle tribune (anche se si può bere presso i chioschi presenti all’interno, ndr). I tifosi si dichiarono “terrorizzati”, dentro lo stadio regna il terrore, gli steward cacciano via le persone dalle tribune anche se solo si alzano per esultare dopo un gol, li braccano, li assalgono e strappano loro l’abbonamento. Roy Keane qualche anno fa affermò:«I tifosi devono sostenere la squadra. Coloro che ci seguono in trasferta lo fanno alla grande, ma in casa forse troppa gente, dopo qualche drink e un po’ di sandwich ai gamberetti, non riesce a capire che cosa succede sul campo. Francamente non penso che alcune delle persone che vengono all’Old Trafford sappiano come si scrive correttamente la parola football, figuriamoci se riescono pure a capire in che cosa consiste». Spesso sono sorte dispute tra i tifosi e figure importanti nel mondo dello sport e Sir Alex Ferguson, l’ allenatore guru del Manchester United,  rimprovera i tifosi di non essere partecipi alla partita dichiarando di assistere spesso ad un funerale. Cosa accadrebbe se ciò accadesse in Italia? Se Mazzarri, Montella o Leonardo facessero queste dichiarazioni?


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