Le pulci al Diavolo

Poco meno di 36 ore al fischio d’inizio del big match di giornata tra la prima e la seconda della classe, è Milan-Napoli la sfida che vale un pezzetto di campionato quando siamo alle porte di marzo, e si entra nella fase della stagione tradizionalmente decisiva in Italia.

Del Milan si è detto tutto e il contrario di tutto, ma andando oltre le frasi di circostanza e la retorica proviamo ad analizzare il comportamento della squadra guidata da Allegri in questa stagione, cominciando dai numeri:
– 55 sono i punti, dei quali 31 conquistati tra le mura amiche e 21 in trasferta;
– 46 i gol realizzati, 27 dei quali a San Siro;
– 20 i gol subiti, equamente divisi tra gare casalinghe e non.

Guardando però al di là di questo, bisogna fare qualche considerazione sul Milan 2010/2011, che ha operato una svolta rispetto all’immagine di squadra costruita nell’ultimo decennio con Ancelotti prima e Leonardo poi. Non è più la compagine che fa del possesso palla il proprio marchio di fabbrica, piuttosto Allegri ha puntato a costruire un blocco difesa/centrocampo abbastanza solido, sul quale reggere un reparto offensivo in cui talento e classe sovrabbondano, con Ibrahimovic perno della manovra, regista offensivo e finalizzatore, coadiuvato da aiutanti d’eccezione come Robinho e Cassano.
Risultato? Il Milan soffre moltissimo due atteggiamenti negli avversari, ovvero squadre corte e bloccate che fanno partita di esclusivo contenimento (come ad esempio la Lazio a San Siro) e soprattutto soffrono le squadre aggressive, che vanno a pressare i rossoneri fin nella propria metà campo per ripartire velocemente sfruttando gli spazi lasciati dai rossoneri troppo sbilanciati all’attacco. Emblematico di quest’ultimo caso è per esempio Milan-Udinese, ma anche il secondo tempo di Genoa-Milan, o Milan-Roma.
Questo non vuol dire ovviamente  che il Milan sia un avversario abbordabile, no di certo, ma che come ogni squadra ha le proprie pecche, e d’altronde il Napoli nella gara di andata seppur in 10 per tutto il secondo tempo era riuscito a mettere sotto i rossoneri riuscendo quasi nell’impresa di recuperare uno svantaggio generato da due lampi di Robinho e Ibra. Allora gli azzurri avevano pagato un approccio quasi timoroso alla gara, concedendo campo e fiducia ai rossoneri nella prima frazione.
Probabilmente è proprio su questo che il Napoli non dovrà fallire, l’approccio alla partita, l’impatto con la gara calandosi subito nel match senza sentire nè la pressione della classifica nè tanto meno quella di San Siro, giocando semplicemente il proprio calcio fino al 95′.
Non ci resta che attendere le 20.45 per vedere l’ingresso in campo delle squadre e goderci uno spettacolo sperando di esultare al fischio finale!

Andrea Iovene

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